Matteo Messina Denaro, la preoccupazione del boss della mafia sulle cure in carcere: “Conosco le cure, vorrei farmaci e terapie migliori”

Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro avvenuto mentre si trovava in una clinica di Palermo per sottoporsi ad un trattamento di chemio di mantenimento, l’opinione pubblica si è soffermata sulle sue condizioni di salute. Il boss a cui è stato diagnosticato un cancro al colon sarebbe stato rassicurato dai medici che lo hanno preso in cui, i quali lo hanno messo al corrente delle procedure all’avanguardia adottate come terapia che rispettano dei protocolli internazionali.

A quanto pare il capomafia si sarebbe documentato sul suo quadro clinico e sulle terapie migliori che avrebbe richiesto di ricevere dall’equipe sanitaria che si occupa del suo caso, una volta che è finito in carcere. Secondo le indiscrezioni emerse dopo la sua incarcerazione il boss della mafia, Matteo Messina Denaro avrebbe apertamente rese note le sue imposizioni. Ma pare che abbia trovato rassicurazione nell’equipe medica che lo ha preso in cura e che è guidata dal professor Luciano Mutti, primario oncologo dell’ospedale di Aquila. https://www.researchgate.net/profile/Luciano-Mutti

Matteo Messina Denaro, le cure in carcere

“Non ho ricevuto una educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori” – questo il diktat del boss da quando è entrato in carcere, si ricorda che ormai da una decina di giorni si trova nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Sottoposto al regime del 41bis, il boss è stato subito chiaro con il personale medico-sanitario del penitenziario, che sono le sole persone con le quali può parlare.

Dai discorsi riportati emerge la preoccupazione dell’ex super latitante per le sue condizioni di salute, in seguito alla prima chemioterapia di mantenimento, a cui si è sottoposto, che gli avrebbe difficoltà gastrointestinali. È stata già fissata una seconda seduta nelle prossime settimane presso l’ambulatorio disposto specificatamente nella sua cella.