Larissa Iapichino, nonostante un quarto posto che non le ha regalato medaglie, non ha perso l’ardore e si prepara già per le prossime sfide olimpiche. La giovane promessa del salto in lungo, a soli 26 anni, si appresta a conquistare nuovi record, anche se le Olimpiadi di Parigi non sono state l’occasione per il suo trionfo definitivo. Sua madre, Fiona May, ex campionessa di salto in lungo con due ori mondiali e due argenti olimpici al suo attivo, non nasconde però una certa amarezza. Non tanto per il mancato podio, quanto per le sfide che la figlia affronta fuori dal campo: il razzismo che sembra risuonare più forte di vent’anni fa, accentuato dalla presenza dei social network, dove alcuni continuano a mettere in discussione l’italianità di Larissa.
Dichiarazioni forti di Fiona May
Fiona May è esplicita nel suo sfogo contro il razzismo che sembra aver preso piede in Italia, un Paese che secondo lei sta regredendo anziché progredire. Critica la visione ristretta di chi, basandosi sul colore della pelle, osa definire chi sia o meno italiano. L’ex atleta mette in luce una discrepanza dolorosa tra l’accettazione di atleti di origine africana in nazioni come la Francia e l’Inghilterra e la situazione italiana, dove le rappresentazioni multiculturali nello sport sembrano avanzare a passi più lenti. Le parole di May sono un campanello d’allarme su una questione profondamente radicata nel tessuto sociale e sportivo del Paese.
Nonostante le difficoltà, Larissa continua a essere un esempio di dedizione e talento. La sua carriera inizia con una svolta significativa quando, dopo un consiglio dell’amico di famiglia e campione olimpico Jury Chechi, passa dalla ginnastica artistica all’atletica leggera. La decisione si rivela acuta: Larissa non solo segue le orme gloriosi della madre ma inizia a scolpire la propria strada verso il successo. Fiona, pur avendo avuto riserve iniziali per evitare paragoni, oggi sostiene con fervore la scelta della figlia, dimostrando che lo sport può essere un terreno di crescita personale e collettiva, al di là di ogni pregiudizio.
In questa narrazione di successi e battaglie, il percorso di Larissa Iapichino non è solo una storia di ambizioni sportive, ma diventa un simbolo potente di resistenza e integrazione in un mondo che ancora fatica a superare barriere invisibili ma persistenti.