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Scoperta un’altra variante del Covid in Sudafrica: “Non sarà l’unica e sola ad emergere”

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Dopo la diffusione della variante inglese di Sars-CoV-2, spunta un’altra variante del Covid in Sudafrica: la 501.V2 come annunciato da Al Jazeera.

La variante isolata ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità nella popolazione. Dopo una simile scoperta, il Sudafrica è stato chiuso con il divieto di viaggi nel Paese.

Israele, Turchia, Germania, Arabia Saudita e Svizzera hanno interrotto i collegamenti aerei da e verso il Sudafrica, decretando un duro colpo per il comparto turistico.

Secondo il mondo scientifico la nuova variante del Covid in Sudafrica è dominante nel corso della seconda ondata di contagi nel Paese, avendo una maggiore trasmissibilità.

Il mondo scientifico da tempo si è soffermato ad analizzare le varianti del virus, per individuare gli aspetti dissimili relativi alla mutazione.

Il parere di Arnaldo Caruso, numero uno della Società italiana di virologia

Dopo la scoperta della variante del Covid in Sudafrica e quella del Regno Unito, Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv) ha tranquillizzato tutti anche se ha annunciato che è “vietato stare fermi a guardare”.

In un’intervista a Adnkronos Salute, il numero uno della Società italiana di virologia ha espresso la sua opinione:

“Dobbiamo prendere atto che il virus è propenso a mutare e questa variante non sarà l’unica e sola a emergere. Bisogna tracciare i virus mutanti che inevitabilmente emergeranno in un prossimo futuro”.

In futuro quindi per il professor Caruso è indispensabile isolare e sequenziare il genoma virale come arma di sorveglianza del virus.

Inoltre ha avvertito che la sola paura, qualora si confermasse la forte contagiosità del virus mutante (variante del Covid in Sudafrica e nel Regno Unito), è l’incremento nel numero di contagi, che peserebbe ulteriormente sul sistema sanitario nazionale.

Secondo il presidente dei virologi italiani per definire la contagiosità della variante Gb si devono effettuare studi di approfondimento.

Al momento è emerso che si è adattata bene all’uomo nel Regno Unito entrando in competizione con il virus pandemico.

Si devono intraprendere però altri studi sulla variante del Covid in Sudafrica. In base ai dati forniti dagli esperti inglesi malgrado la prevalenza della variante inglese non si registra un aumento del tasso di mortalità: un dato che dimostrerebbe che la mutante non sia più letale dell’attuale virus.

Scoperta un'altra variante del Covid in Sudafrica

 

Il vaccino è efficace sulla variante del Covid in Sudafrica e su quella inglese?

Il professor Caruso ipotizza che il vaccino sia efficace sulla variante inglese dichiarando:

 “[…] La mutante virale è stata identificata e tracciata con i test molecolari oggi a disposizione. Quanto alla capacità del mutante di sfuggire al vaccino anti-Covid, bisogna attendere conferme dai ricercatori.

La mia personale opinione è che siccome il vaccino determina una risposta complessa verso tanti frammenti della proteina di superficie Spike, l’uncino che il virus usa per arpionare e invadere la cellula bersaglio.

Se anche alcuni anticorpi non dovessero più riconoscere la porzione mutata ne legherebbero tante altre, ottenendo ugualmente il blocco dell’aggancio del virus alla cellula da infettare e quindi la sua neutralizzazione […]”

Dopo la scoperta della variante del Covid in Sudafrica, che si aggiunge a quella inglese, Arnaldo Caruso ribadisce che la vaccinazione di massa sia ad oggi la sola arma di difesa per mettere la parola fine a questa terribile pandemia.

Dopo che è spuntata la variante del Covid locale, i ricercatori sudafricani si sono concentrati per verificare se i vaccini garantiranno la protezione contro il nuovo ceppo.

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