Il giornalismo italiano ha recentemente detto addio a uno dei suoi volti più noti e amati, Franco Di Mare, le cui esequie si sono svolte il 20 maggio a Roma.
Critiche feroci al programma di Caterina Balivo durante i funerali del giornalista
Franco Di Mare, celebre per il suo passato da inviato di guerra e per essere stato alla guida di programmi di successo come “Unomattina” e “La Vita in diretta”, è scomparso a causa di un “bruttissimo tumore”, termine con cui lui stesso aveva definito il mesotelioma. La sua morte ha profondamente colpito il pubblico e il mondo del giornalismo, per il quale aveva lavorato con dedizione e passione.
Prima della sua morte, Di Mare aveva espresso forte disappunto nei confronti degli ex vertici della Rai, accusandoli di avergli voltato le spalle dopo la diagnosi della sua malattia. Queste dichiarazioni erano emerse durante un’intervista nel noto programma di Fabio Fazio, “Che Tempo che fa”.
Nonostante le controversie, la Rai ha reso omaggio a Franco Di Mare con numerosi approfondimenti e ricordi. Tra questi, si è distinto il programma “La Volta Buona”, che ha trasmesso una diretta speciale il giorno dei funerali. La conduttrice Caterina Balivo ha intervistato diversi ospiti che hanno condiviso ricordi e aneddoti del giornalista.
Tuttavia, l’episodio ha sollevato una polemica quando è emerso che la puntata aveva ottenuto un’audience record, un fatto riportato su un social media con toni trionfalistici che non sono stati ben accolti dalla critica e dal pubblico. Giuseppe Candela, giornalista di Dagospia, ha criticato questi toni, definendoli inopportuni data la triste circostanza.
In seguito, anche alcuni telespettatori hanno espresso il loro disappunto, lamentando un approccio considerato poco sensibile. Tra i commenti online, uno spiccava per la sua sincerità:
“Purtroppo anche lei come tutti siete arrivati troppo tardi”.
Nel frattempo, la Rai ha espresso formalmente le sue condoglianze alla famiglia di Franco Di Mare, sottolineando il dolore e la riconoscenza dell’azienda per il contributo di Franco alla narrazione di eventi di rilevanza mondiale e il suo coraggio nel raccontare i conflitti globali.