La lunga attesa per la verità
Per mesi l’attenzione si è concentrata sulla Madonna di Trevignano e sulle presunte lacrime e tracce ematiche apparse sulla statua. Oggi, però, una nuova svolta potrebbe mettere fine alle tante speculazioni. È stato infatti reso noto l’esito della super perizia sul materiale biologico, affidata al genetista Emiliano Giardina, che ha coinvolto anche un’immagine raffigurante il Cristo.
Il responso scientifico: nessun fenomeno inspiegabile
Secondo quanto anticipato da Fanpage, i risultati – contenuti in un documento datato 6 febbraio – parlano chiaro: il Dna rinvenuto sarebbe riconducibile unicamente a Gisella Cardia. Nessuna traccia del marito e, soprattutto, nessun elemento che possa far pensare a interventi soprannaturali.
Gli accertamenti hanno incluso esami approfonditi su due campioni. Giardina ha utilizzato un tomografo computerizzato per sottoporre statuetta e quadro a una TAC, con l’obiettivo di individuare eventuali meccanismi nascosti atti a simulare lacrimazioni o sanguinamenti. Esiti negativi: nessun apparato nascosto è stato riscontrato.
Conseguenze legali e conferme precedenti
Questi risultati sono stati trasmessi alla giudice per le indagini preliminari Valentina Sodani e potrebbero essere decisivi nell’eventuale processo che vede coinvolti Gisella Cardia e il marito Gianni. Entrambi sono infatti indagati per presunta truffa legata alle offerte ricevute tramite l’associazione Madonna di Trevignano Ets.
Il genetista ha inoltre sottolineato come le nuove analisi siano perfettamente in linea con quelle effettuate nel 2016 dai carabinieri del Racis: anche in quell’occasione, il Dna era risultato appartenere a Gisella Cardia.
Rinvio al tribunale di Civitavecchia
L’esposizione pubblica dei risultati, inizialmente prevista per il 24 giugno, è stata rinviata. Tuttavia, le informazioni raccolte sono già state consegnate alle autorità competenti, che ora avranno il compito di decidere i prossimi passi in questa vicenda che per molti aveva assunto i contorni del prodigio.