Giorni di attesa e speranza
Per quasi una settimana, familiari e amici hanno vissuto nell’angoscia, diffondendo appelli e confidando in un epilogo diverso.
Dal pomeriggio del 6 agosto, di Filippo Restelli non si avevano più notizie. Il cinquantenne, uscito dalla zona del Parco Lambro a Milano, aveva spento il cellulare interrompendo ogni contatto. La denuncia di scomparsa era stata presentata subito e, insieme ai familiari, l’associazione Penelope Lombardia aveva condiviso l’allarme sui social nella speranza di ricevere segnalazioni utili.
Le ricerche si erano concentrate nelle aree verdi della città, soprattutto in quelle che l’uomo era solito frequentare. Pattuglie di carabinieri, volontari e unità specializzate avevano percorso sentieri e zone isolate, senza alcun risultato. A far crescere la preoccupazione c’era anche l’assenza di movimenti bancari e il silenzio totale sui canali di comunicazione.
Il ritrovamento
La svolta è arrivata solo nella serata di domenica, quando un passante ha notato un corpo in un’area verde nei pressi di via Crescenzago. Erano da poco passate le 20 quando carabinieri e sanitari del 118 sono intervenuti sul posto. Nonostante l’immediatezza dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare.
L’uomo è stato identificato come Filippo Restelli. Gli inquirenti propendono per l’ipotesi di un gesto volontario, che ha interrotto giorni di ricerche e di speranza. La notizia ha colpito profondamente tutti coloro che lo avevano cercato senza sosta.
Il dolore della comunità
“Filippo è stato trovato purtroppo senza vita. Siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di grande dolore”, ha scritto l’associazione Penelope Lombardia, che aveva seguito da vicino ogni fase delle ricerche. Un messaggio breve, ma denso di cordoglio, che ha segnato la fine di una vicenda che ha scosso un’intera comunità.