Una tragedia ha colpito una famiglia a Durham: una donna di 30 anni è condannata per l’uccisione del suo bambino di tre anni, avvenuta in casa loro nel novembre del 2022. La vicenda si fa più chiara mano a mano che emergono nuovi dettagli sul caso.
Madre causa la morte del figlio di tre anni, si riferisce alla Bibbia per il castigo
La donna, accusata di aver fatalmente scosso il piccolo Dwelaniyah, si trova ora a dover rispondere di omicidio davanti al tribunale. Il dramma si è consumato nella comunità di Ushaw Moor, e le circostanze sono aggravate dal rinvenimento di tracce di sangue del bambino su un orsacchiotto di peluche.
Le indagini hanno rivelato che la donna potrebbe aver arrecato sofferenze al bambino anche prima dell’evento tragico. Pare che abbia usato acqua bollente, provocando ustioni gravi, e una canna di bambù con cui lo avrebbe colpito. Durante il processo, ha cercato di giustificarsi citando la Bibbia:
“La Bibbia dice che posso castigarlo”.
L’accusa è stata formulata dal procuratore Richard Wright, che ha portato all’attenzione della corte come il sangue del piccolo fosse presente in molteplici stanze, e in quantità superiore a quella che si aspetterebbe da ferite non gravi.
Sono state trovate macchie di sangue in luoghi diversi della casa: dalla cucina all’ingresso, nel soggiorno, vicino al letto del piccolo, e nel bagno. È stato ipotizzato che il sangue potrebbe derivare dalle ustioni subite dal bambino.
Il processo a carico di Christina Robinson si sta svolgendo, e con esso, si cerca di fare luce su una vicenda che ha scosso la comunità e sollevato questioni difficili riguardo al confine tra disciplina e abuso.