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Alba Parietti: “Chi non è istruito non dovrebbe votare”, dichiara.

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Fortuna che si definisce una persona di “sinistra”, quindi attenta agli ultimi, agli invisibili. A coloro che non hanno le disponibilità economiche per ricevere un’istruzione di alto livello. E proprio in virtù di questo, come può la signora Alba Parietti aprir bocca e dire cose senza senso?

L’ex attrice e showgirl infatti, commentando le ultime elezioni nel programma condotto da Barbara Palombelli, Stasera Italia, ha “candidamente“ affermato:

“Credo che la gente debba avere la coscienza e l’istruzione necessaria per capire cosa si vota”.

Alba Parietti, voto e istruzione

La conduttrice, rimasta a bocca aperta, le ha ricordato un concetto forse sconosciuto, quello del suffragio universale!

Secondo l’ex showgirl, oggi maître à penser di una parte politica elitaria e con la puzza sotto il naso, l’esercizio della democrazia dovrebbe ricevere diploma o laurea prima di definirsi tale!

Ad Alba Parietti, come era da immaginarsi, è giunta, immediata, la replica di Matteo Salvini.

“Siamo alla follia. L’arroganza della sinistra non ha limiti…”. Ha scritto il leader della Lega sul suo profilo Facebook.

https://www.facebook.com/252306033154/posts/10157346442488155/

Subito seguito da migliaia di utenti che hanno tacciato di superbia e snobismo la frase della Parietti.

In effetti il vizio di una certa parte politica che pensa di possedere censo e diritto per esercitare la democrazia, bene espressa da Alba Parietti, non è una novità.

Ma, come sottolineato da Matteo Salvini, sino a quando gli operai con la terza media votavano a sinistra erano idonei, oggi che esprimono altre preferenze, sono messi all’indice.

Tardive e senza senso le precisazioni che Alba Parietti ha tentato di portare dopo la gaffe in diretta.

Forse farebbe bene a studiare a fondo la storia del suffragio universale.

Giunto in Italia solo al termine della seconda guerra mondiale, a differenza di Paesi come Nuova Zelanda ad esempio, che applicò il diritto di voto a tutta la popolazione già nel 1893.

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