Le ultime notizie provenienti dal carcere su Alessia Pifferi, la mamma 36enne accusata della morte per stenti della piccola Diana di 18 mesi, lasciata da sola in casa per una settimana, svelano che la donna ha subito di recente dietro le barre un’aggressione. Dopo la denuncia fatta dalla sua legale, Solange Marchignoli, la stampa locale ha diffuso la notizia dell’aggressione subita dalla donna che è stata picchiata da alcune detenute.
Alessia Pifferi dopo aver ricevuto la solidarietà di alcune donne fuori dal carcere, che le hanno fatto recapitare in carcere tramite il suo avvocato alcuni regali, è stata picchiata in carcere, dove si trova in attesa di giudizio in seguito al suo arrestato. Da quanto deliberato dal giudice la donna “ha anteposto la possibilità di mantenere una relazione con il compagno anche a costo dell’inflizione di enormi sofferenze, giunte sino” e questa sua negligenza nonché atto sconsiderato di puro egoismo sarebbe alla base dell’atroce morte della figlia.
La mamma della piccola Diana avrebbe subito da parte di altre detenute un atto di violenza come ha denunciato Solange Marchignoli, che ha parlato dell’accaduto con i giornalisti, precisando come è avvenuta l’aggressione ai danni della sua assistita. La Pifferi da quanto raccontato dal suo avvocato, sarebbe stata presa per i capelli e schiaffeggiata da alcune detenute, le quali l’avrebbero aggredito approfittando del momento in cui era da sola.
Dopo l’aggressione la sua assistita temerebbe il ripetersi di episodi di violenza, come ha precisato il legale di Alessia Pifferi, chiarendo che la donna vivrebbe nella paura, spaventata dalla possibilità che le aggressioni delle altre carcerate possano ripetersi, in quanto crede che vogliano fargliela pagare per quello che ha fatto alla piccola Diana. Si ricorda infatti che Alessia Pifferi si trova in carcere con l’accusa di avere lasciato sua figlia di un anno e mezzo da sola in casa per sei giorni, mentre lei era andata a trovare il suo compagno residente in provincia di Bergamo.
Dopo i primi giorni dietro le sbarre, la difesa ha richiesto per la 36enne un consulente con lo scopo di far redigere una perizia neuroscientifica per attestare il disagio psichico di Alessia Pifferi, ma la richiesta è stata respinta dal giudice Fabrizio Filice e così motivata: “Non ha mai avuto, nella sua vita, nessuna storia di disagio psichico né tanto meno di psico-patologia. Anche dopo l’ingresso in carcere, come attestano le relazioni del Servizio di psichiatria interna, si è sempre dimostrata consapevole, orientata e adeguata”.
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