Alessia Pifferi, svelati i 20.000 messaggi vocali: gli audio sono inquietanti
Alessia Pifferi ha oltre 20.000 messaggi vocali sul suo cellulare. Cosa ci raccontano queste registrazioni su di lei? I dettagli fanno venire i brividi.
La grande domanda che tutti si pongono su Alessia Pifferi riguarda la sua capacità di intendere e di volere, dopo che, nel luglio 2022, lasciò da sola la figlia Diana per sei giorni, portandola a morire di stenti a meno di un anno e mezzo di età. Alessia Pifferi è stabile mentalmente? Si tratta di un interrogativo che sarà fondamentale per comprendere il destino legale della donna, che recentemente è stata visitata da un team di psichiatri mentre si trova in carcere. Marco Lagazzi, uno di questi professionisti, ha dichiarato a Quarto Grado: “Valutiamo la persona ora e cerchiamo di capire com’era al momento degli eventi“.
Recentemente, un gruppo di medici ha effettuato una visita a Alessia Pifferi, su disposizione della Corte d’Assise di Milano, che aveva richiesto una perizia psichiatrica per la donna che ha lasciato morire la figlia di 18 mesi. Dalla perizia, emerge che Diana non è mai stata seguita da un pediatra, complicando ulteriormente una situazione già grave.
Alessia Pifferi ha inviato una vera e propria valanga di messaggi vocali ai suoi amici e parenti tra il 2021 e il 20 luglio 2022, totalizzando circa 26.000 registrazioni. In questi messaggi, si autocelebrava per il suo ruolo di madre e si presentava anche come “femme fatale” nei confronti del suo compagno. In un altro audio, appare allegra, scherza e racconta di giocare con la bambina:
“Oggi è contenta, ti saluto, le faccio da mangiare“.
Poi, la situazione si deteriora e Alessia piange con un’amica al cellulare:
“Ho bisogno di conforto, quando vuoi venire“.
La finzione raggiunge l’apice all’inizio di luglio, quando organizza una festa di battesimo per Diana. Dai messaggi vocali emerge anche l’organizzazione di una raccolta fondi finalizzata a una cena “da sogno” per il suo compagno, Angelo Mario.
La perizia psichiatrica sarà fondamentale per comprendere appieno la sua condizione mentale al momento degli eventi, mentre la mancanza di cure pediatriche per Diana aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione.
A febbraio del 2022, aveva detto che il papà di Diana si era fatto vivo: l’amica a cui l’aveva raccontato ha detto che non l’aveva mai visto prima e che non conosceva neanche il suo nome. Secondo quanto raccontato da Pifferi, questo signore, un imprenditore facoltoso, sembrava avere un comportamento romantico e affettuoso nei confronti della figlia, che vedeva per la prima volta. Il dottor Massimo Picozzi, uno psichiatra e criminologo, ha spiegato che questo comportamento è chiamato “pseudologia fantastica” e di solito non è associato a gravi disturbi mentali. Picozzi ha spiegato anche che questo termine si riferisce a una tendenza a inventare storie e a creare una realtà immaginaria. Insomma, solo il tempo e le indagini potranno creare un quadro completo della donna, che al momento resta in carcere con l’accusa di aver ucciso la piccola Diana. La sua storia, certamente ci mostra un caso particolare, in cui la figura di una madre perfetta si mixa ad una donna pericolosa e imprevedibile.
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