Nella giornata del 19 gennaio, in cui Giuseppe Conte si è presentato alla Camera per chiedere la fiducia, dopo lo strappo di Italia Viva, Giorgia Meloni si è resa protagonista di un veemente discorso redarguito dal giornalista Andrea Scanzi.
Ancora una volta dentro l’Aula di Montecitorio, il leader di Fratelli d’Italia si è resa protagonista di un intervento infervorato contro il premier e contro l’esecutivo.
Giorgia Meloni, con tono acceso condito da frecciatine al vetriolo ha rivolto una filippica contro Giuseppe Conte.
Un intervento sentito che ha però fatto sorgere delle critiche tra cui è spiccata quella di Andrea Scanzi, le cui parole hanno fatto il giro dei social.
Durante la puntata di Otto e Mezzo su La7, il giornalista si è scagliato contro la politica esclamando:
“A Giorgia Meloni chiederei di urlare di meno quando è alla Camera, si chiama Montecitorio e non il mercato del pesce!”.
Andrea Scanzi ancora una volta ha attaccato frontalmente Giorgia Meloni, nel corso della sua ospitata da Lilli Gruber, seguendo la linea di Marco Travaglio.
Infatti il vicedirettore del Fatto Quotidiano non ha perso l’occasione di lanciare una frecciatina al vetriolo nei confronti del leader di Fratelli d’Italia.
Andrea Scanzi ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’intervento della Meloni alla Camera, un discorso con cui la politica, come sempre, ha dimostrato grande partecipazione.
Andrea Scanzi ha però commentato più che il contenuto del discorso del leader di Fratelli d’Italia il suo tono, sostenendo che ha urlato a più non posso dandole tra le righe della “pescivendola”.
Durante il suo discorso contro Giuseppe Conte, il leader di Fratelli d’Italia ha sempre tenuto alto il registro, per sottolineare la sua posizione contraria verso Conte che non ha mai chiamato presidente ma solo avvocato.
Giorgia Meloni per sottolineare il suo ruolo di premier non votato dal popolo lo ha appellato “avvocato d’ufficio però, perché non l’hanno scelto gli italiani“.
Ma la Meloni non si è risparmiata rivolgendo nei confronti di Conte altre definizioni sprezzanti e dei giudizi sarcastici.
Ed infatti nel suo discorso si è rivolto nei confronti del premier con termini quali: “Barbapapà” adattabile a tutto; in preda al “delirio di onnipotenza”; “per rimanere dov’è prima è di destra, poi di centro, poi di sinistra, populista, liberale, socialista, amico e nemico di Salvini, di Renzi, di Di Maio”.
La Meloni con il suo discorso si è così fatta sentire non solo per il contenuto ma anche per la sua forma espositiva, spingendosi anche a lanciare una sorta di avvertimento al Quirinale.
In un suo passaggio alla Camera, Giorgia Meloni ha infatti dichiarato:
“Siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta, dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri?
Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Valgono per tutti”.
This post was last modified on 20 Gennaio 2021 13:33
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