AstraZeneca ritira il vaccino: "Ecco perché abbiamo deciso così"
La casa farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ha recentemente annunciato il ritiro globale del suo vaccino Vaxzevria, utilizzato contro il COVID-19.
Questa mossa non è stata una totale sorpresa, considerando che già a marzo l’azienda aveva volontariamente revocato l’autorizzazione per la commercializzazione del vaccino nei paesi dell’Unione Europea. Questo è stato seguito da una conferma da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).
Il ritiro è stato giustificato dalla presenza di un’abbondante disponibilità di vaccini aggiornati più efficaci contro le nuove varianti del coronavirus, inclusa quella Omicron.
Nonostante alcune voci fra gli oppositori ai vaccini, che attribuiscono il ritiro agli effetti collaterali come la trombosi, AstraZeneca ha chiarito che la decisione non è legata a queste preoccupazioni.
Recentemente, durante una causa legale, è stato riconosciuto che, sebbene molto raramente, il vaccino può causare trombosi con sindrome trombocitopenica (TTS). Questa condizione era stata identificata e segnalata già dall’inizio del 2021 nel foglietto illustrativo del vaccino.
La probabilità di tali eventi avversi è estremamente bassa, circa 2-3 casi su 100.000 vaccinazioni, e non impatta significativamente il bilancio tra rischi e benefici, che resta favorevole al vaccino.
Per comprendere meglio il contesto e i dettagli dietro questa decisione, il sito Fanpage.it ha intervistato il professor Giovanni Maga, direttore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
“Il problema non sono gli effetti collaterali”, ha spiegato il professore, sottolineando l’importanza del vaccino nella lotta contro la prima ondata della pandemia.
Maga ha anche menzionato che, data la disponibilità di vaccini basati su tecnologie mRNA, più flessibili e facili da gestire, è comprensibile che AstraZeneca abbia scelto di ritirare il Vaxzevria dal mercato.
Il professor Maga ha anche discusso i rischi associati ai vaccini, sottolineando che ogni medicinale può avere effetti collaterali, ma che la frequenza di questi eventi nel contesto dei vaccini rimane molto bassa.
Inoltre, ha ribadito che le piattaforme tecnologiche di mRNA offrono vantaggi notevoli rispetto ai vettori virali, anticipando una maggiore efficacia e minore rischio in futuro. L’importanza di monitorare e aggiornare costantemente le informazioni sui vaccini è cruciale per garantire la sicurezza e informare correttamente il pubblico.
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