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Caso Emanuela Orlandi, lo scioccante risvolto salta fuori solo oggi: “Il mistero si infittisce e diventa più ombroso”

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Il caso Emanuela Orlandi, la 15enne residente in Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma, ha preso una svolta scioccante: dopo 40 anni dalla sua misteriosa scomparsa mentre rientrava a casa dopo le lezioni di musica, la verità sembra ancora lontana, ma una recente rivelazione potrebbe gettare nuova luce sulla vicenda. Secondo le recenti rivelazioni è emerso che Natalina, la sorella di Emanuela, sarebbe stata abusata dallo zio Mario Meneguzzi: questa informazione è stata rivelata in esclusiva durante il servizio del Tg La7, nell’edizione delle 20 del 10 luglio 2023.

In base a quanto riportato dal programma di Enrico Mentana, “gli elementi indiziari sarebbero già al vaglio delle autorità giudiziarie”. Natalina Orlandi avrebbe confidato le violenze subite dal parente ad un cardinale del Vaticano, dalla documentazione consegnata dal promotore di giustizia Vaticana Alessandro Diddi alla procura di Roma, sarebbe emerso uno scambio di lettere che ricondurrebbe all’interno della famiglia della ragazza.

Caso Emanuela Orlandi: il mistero si infittisce

Questo racconto celato potrebbe far emergere finalmente la verità sulla scomparsa misteriosa di Emanuela Orlandi. Si parla di un messaggio in particolare del segretario di Stato, Agostino Casaroli del 1983, solo 3 mesi dopo la scomparsa di Emanuela, il prelato fa riferimento allo zio deceduto della ragazza, Mario Meneguzzi. E si fa menzione di una lettera inviata da Casaroli ad un sacerdote sudamericano mandato in Colombia da Giovanni Paolo II, con cui si chiede conferma delle molestie subite da Natalina Orlandi da parte dello zio.

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La risposta del prete è atroce: “Sì, è vero, Natalina è stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confidò terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima”.

caso Emanuela Orlandi, risvoltoSuccessivamente, il giorno 28, chiama casa Orlandi un uomo che dice di chiamarsi Mario e di gestire un bar in zona piazza dell’Orologio. L’uomo racconta di avere un amico che vende cosmetici e di avere letto sul Messaggero del sospetto che Emanuela sia stata adescata da un tizio che offriva volantinaggi molto ben pagati per la ditta di cosmetici Avon. Ancora oggi il caso Emanuela Orlandi rappresenta un mistero ancora da risolvere.

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