Una verità nascosta si svela in tribunale: la testimonianza di una giovane donna potrebbe gettare luce su un oscuro delitto. Il processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello per l’assassinio di Giulia Tramontano ha vissuto momenti di alta tensione ieri, quando una ragazza che lo frequentava da un anno ha deciso di condividere la sua versione dei fatti in aula.
Durante una giornata carica di emozioni, la testimone ha rivelato di essere stata inconsapevolmente coinvolta in una rete di menzogne tesse da Impagnatiello. “Abbiamo iniziato a frequentarci di più a settembre 2022,” ha detto, raccontando di come avesse scoperto la verità su Giulia e il suo rapporto con Alessandro solo nei mesi successivi.
La ragazza ha descritto come Impagnatiello le avesse confidato di essere stato lasciato da Giulia e di non essere il padre del bambino che la 29enne portava in grembo. Tuttavia, queste affermazioni sono state in seguito contraddette dai fatti, aggiungendo ulteriore dramma alla già complessa vicenda.
La verità emerge tra le lacrime: nel suo racconto, la testimone ha espresso il desiderio di aiutare Giulia a comprendere la realtà, nonostante le difficoltà e il dolore che questo comportava. La sua testimonianza si è focalizzata sulle ultime interazioni con Giulia, descrivendo un quadro di dubbio e paura che avvolgeva la giovane incinta nei suoi ultimi giorni.
Le dichiarazioni in aula hanno rivelato un quadro inquietante: secondo la testimone, Giulia era stata etichettata ingiustamente come autolesionista e bipolare da Impagnatiello, un tentativo forse di giustificare il suo comportamento. La scoperta di un rossetto in auto, un dettaglio apparentemente insignificante, aveva infine spinto Giulia a cercare la verità.
Un’amicizia nata nell’ombra: la relazione tra la testimone e Giulia, sebbene breve, si è rivelata cruciale nel portare alla luce le menzogne di Impagnatiello. “Volevo farle capire da sola, senza mettermi in mezzo, quello che stava succedendo,” ha affermato la ragazza, sottolineando il suo desiderio di aiuto e sostegno verso Giulia.
Nel corso dell’udienza sono stati presentati anche degli audio scambiati tra le due donne, che hanno fornito ulteriori prove del legame tra loro e della verità che cercavano di scoprire. La testimonianza si è conclusa con la ragazza che, sopraffatta dall’emozione, ha scelto di lasciare l’aula, lasciando dietro di sé una sala ancora sospesa tra il dolore per la perdita di Giulia e la ricerca di giustizia.
In questo processo carico di tensione e dolore, la voce di una giovane donna potrebbe essere decisiva nel fare luce su una tragica verità, offrendo un barlume di giustizia in una storia segnata dalla tragedia.
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