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Cesare Cremonini, la drammatica confessione sulla sua malattia: “Sentivo un mostro dentro di me. Ho rischiato la vita”

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Cesare Cremonini dagli esordi con i Lunapop ne ha fatta di strada cimentandosi prima con la carriera come solista e poi con la scrittura, infatti come autore ha scritto: “Le ali sotto ai piedi” pubblicato nel 2009 ed il più recente “Let them talk. Ogni canzone è una storia” uscito nel 2020. Non solo nel suo ultimo libro ha parlato di sé mettendosi a nudo come uomo ed artista, portando alla luce più di un suo lato oscuro, ma anche nelle sue più recenti interviste, come quella rilasciata per il Corriere della Sera.

Come un fiume in piena l’artista bolognese ha raccontato al quotidiano italiano un aspetto alquanto intimo di sé: un male oscuro con il quale ha dovuto fare i conti e che ha messo in grave pericolo la sua salute fisica e mentale. Una scoperta drammatica che ha sconvolto non solo Cremonini, ma anche le persone a lui più vicine.

Quasi nello stesso periodo della fine della sua storia d’amore con Malika Ayane, con la quale è stato insieme dal 2009 al 2011, Cesare Cremonini ha affrontato un brutto demone. La fine della relazione con la collega resta ancora oggi un mistero, i due non hanno rivelato le cause precise del loro addio, anche se dopo la rottura tra i due è rimasta una buona amicizia.

Cesare Cremonini: la brutta malattia che lo colpito

Invece il cantautore si è sbottonato di più sulla malattia che lo ha colpito nel corso della sua vita e così durante l’intervista fiume per il Corriere ha svelato di aver scoperto quasi per caso il suo malessere. Ricordando quel momento ha detto che dopo aver accompagnando un amico dallo psicologo, ha decise di sottoporsi ad una visita, ed in quella circostanza gli è stata diagnosticata la schizofrenia.

Cesare Cremonini dalla separazione alla malattia

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E spiegando quello che sentiva all’epoca ha ammesso: “La sensazione fisica era di avere dentro di me una figura estranea. Quasi ogni giorno, sentivo un mostro premere contro il petto…C’è una canzone, ‘Nessuno vuole essere Robin’, che avevo scritto in quegli anni, nella quale avevo accennato alla mia sofferenza. Ho rischiato la vita”.  Dopo aver scoperto il disagio che l’affliggeva il cantante bolognese si è sottoposto ad un percorso terapeutico grazie al quale ha intrapreso il cammino verso la guarigione, ma la sua battaglia non si è conclusa continua a tenere a bada il suo male grazie anche alla passione per la musica.

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