Un nuovo elemento scuote il mistero che avvolge la morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata priva di vita nel 2022, il cui decesso resta ancora circondato da interrogativi. In un primo momento si era parlato di suicidio, avvenuto tra i sentieri del parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, ma con il tempo si è fatta strada l’ipotesi di un omicidio, anche se nessuno è mai finito in manette. Al centro delle indagini era finito il marito, Sebastiano Visintin, che ha sempre negato ogni coinvolgimento. Oggi, a rompere nuovamente il silenzio, è Claudio Sterpin, l’amico intimo di Liliana, le cui parole portano alla luce l’esistenza di un possibile terzo uomo.
Parla Claudio Sterpin: un nuovo nome nella vita di Liliana
Durante l’udienza dedicata all’inchiesta sul marito di Liliana, Sterpin ha scelto di raccontare tutto ciò che sapeva agli inquirenti. Oltre a riferimenti alla sfera personale della donna, ha rivelato che Liliana era spesso circondata da uomini con cui amava scambiare due chiacchiere davanti a un caffè. Rapporti che, sebbene amichevoli, talvolta sfociavano in confidenze più profonde: “Mi parlava dei suoi piccoli racconti, di ciò che le capitava”, ha confidato Sterpin.
Il punto centrale, tuttavia, riguarda una figura emersa tra queste amicizie: una relazione importante, anche se risalente nel tempo. Sterpin ha infatti svelato che Liliana, oltre vent’anni prima, aveva avuto una relazione seria con un farmacista, una vicenda che lei stessa gli aveva raccontato solo in rare occasioni, in maniera discreta. Liliana, secondo Sterpin, aveva anche accennato a difficoltà all’interno del suo matrimonio, lamentele che non aveva timore di condividere: “Quando una persona ti racconta un malessere, vuol dire che ne soffre”.
Può questo terzo uomo cambiare le indagini?
Alla domanda su quanto queste rivelazioni possano influire sulle indagini, Sterpin ha risposto con cautela, ammettendo che non si può escludere alcuna pista, anche se personalmente non ritiene che quella vecchia storia possa avere un peso determinante. “I percorsi della giustizia sono imprevedibili, ma a me non cambia nulla”, ha aggiunto, precisando che non ritiene paragonabile quella relazione con il rapporto che lui stesso aveva con Liliana. “Con lei non ci siamo mai persi di vista in più di quarant’anni”, ha concluso l’uomo, lasciando intendere che, nonostante il tempo e le circostanze, il loro legame non si era mai spezzato.