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Chiara Ferragni lancia la bomba: “Può essere che non farò più questo lavoro”. Le sue parole nell’intervista esclusive

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Chiara Ferragni, famosa imprenditrice, si apre in un’intervista con il Corriere della Sera dopo essere stata al centro di una controversia iniziata il 15 dicembre. Quel giorno, l’Antitrust ha punito due delle sue aziende e la società Balocco per comportamenti non corretti nel commercio. “Sono rimasta completamente scioccata“, ha detto Ferragni, sorpresa di apprendere la notizia nello stesso momento di tutti gli altri italiani.

Chiara Ferragni lancia l’allarme: “Il mio lavoro? Potrei lasciarlo presto”

Rinchiusa in casa per giorni, ha letto i commenti online indossando una tuta da 600 euro, la stessa che indossava nel video che ha suscitato critiche. Molti l’hanno accusata di cercare compassione:

“Ero vestita ancora così quando ho pensato che dovevo fare un video e dimostrare la buona fede mia e delle persone che lavorano con me. Da tre giorni, leggevo cose completamente false”.

Chiara ha cercato di spiegare la sua posizione nel video, cercando di trattenere le lacrime.

“Ho detto anche che non avrei fatto mai più operazioni che mischiassero pubblicità e beneficenza”.

In segno di buona volontà, ha deciso di donare un milione di euro alle istituzioni sanitarie e di fare appello contro la sanzione che ritiene ingiusta. “Le persone sono con me, non mi ritengono una criminale“, ha affermato, nonostante le continue notizie negative. Ferragni sostiene che la verità emerge quando si incontra la gente di persona.

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Per quanto riguarda le future attività di beneficenza, Chiara ha riconosciuto che alcuni processi interni avrebbero potuto essere gestiti meglio e ha promesso miglioramenti. Ha sempre creduto nell’effetto positivo della beneficenza e ha raccontato di aver donato 50 mila euro durante la pandemia di Covid-19, contribuendo a una raccolta fondi significativa.

Sulla questione specifica del “caso Balocco”, ha chiarito che l’idea della donazione era parte del contratto e che questa è stata effettuata subito dopo la firma. Ha ribadito che nei messaggi promozionali non è mai stato detto che una percentuale delle vendite sarebbe stata devoluta in beneficenza.

Parlando di altre operazioni sotto inchiesta, Ferragni ha spiegato che queste rappresentano solo una piccola parte del fatturato complessivo e non capisce come possa essere ipotizzata una strategia criminale. Inoltre, ha menzionato l’introduzione di un Ddl beneficenza per maggiore trasparenza.

Chiara ha espresso orgoglio per i suoi collaboratori, tutti sotto i 40 anni, e ha riconosciuto che l’incidente con l’Agcm è stato un duro colpo, ma un’occasione per crescere e migliorare. Ha anche toccato il tema delle critiche politiche, dicendo di non appartenere a nessuna fazione e di impegnarsi per i diritti umani.

Infine, sull’effimero della sua attività, ha difeso il concreto impatto del suo lavoro e ha lasciato aperta la possibilità di cambiamenti futuri nella sua carriera. Nonostante l’incertezza, rimane grata e si vede come una persona che dà il massimo in tutto ciò che fa.

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