Chiara Ferragni, non solo uova e pandoro: si indaga anche sulla bambola della "beneficienza". Guai seri per l'influencer
L’ultima creazione di Chiara Ferragni, una bambola Trudi in edizione limitata, la famosa “mascotte”, ha catturato l’attenzione non solo dei fan ma anche degli investigatori. Anche qui, sembrano esserci dei problemi per l’influencer. Oltre alle uova, al pandoro, si indaga ancora una volta sull’imprenditrice.
Il giocattolo Trudi, dopo essere stato celebrato come un must-have tra i prodotti esclusivi Ferragni, ha ora raggiunto il pandoro Balocco e l’uovo di Pasqua sotto il microscopio delle indagini. A quanto pare, i proventi della vendita avrebbero dovuto supportare la lotta contro l’omofobia e la discriminazione attraverso l’organizzazione Stomp out bullying, ma ora si sollevano interrogativi sulla distribuzione e le finanze.
Tra i prodotti più venduti dell’influencer, anche la Trudi-Limited Edition di Chiara Ferragni non fa eccezione. Da un prezzo iniziale di 34,99€, ora questa bambola alta 34 centimetri è disponibile a 24,99€. L’idea nasce dal desiderio di portare un pezzo del matrimonio stellare di Ferragni con il rapper Fedez nelle case dei fan.
“Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore.”
Mentre la bambola dovrebbe simboleggiare l’altruismo e l’ingegnosità, c’è ora un velo di sospetto che copre la sua distribuzione e le finanze. Lunedì, ci si aspetta che il procuratore aggiunto Eugenio Fusco possa fare mosse significative nell’inchiesta, che potrebbe includere l’influencer e i collaboratori dei progetti precedenti.
Non è la prima volta che Ferragni si trova al centro di controversie finanziarie. Le indagini precedenti riguardavano l’uso della parola “beneficenza” per la promozione di prodotti o per migliorare l’immagine pubblica, e ora, a quanto pare, anche il suo cachet di Sanremo dell’anno scorso, devoluto alla Di.Re. (Donne in Rete contro la violenza), è sotto osservazione.
Il quotidiano Il Giornale sottolinea le possibili ramificazioni economiche dello scandalo dei panettoni Balocco, stimando un danno di cinque milioni di euro. Tiberio Brunetti di Vis Factor commenta: “Se la Ferragni non recupera la sua credibilità presto può perdere gran parte del suo fatturato annuale“, che si estende a decine di milioni di euro. Inoltre, l’ombra dello scandalo potrebbe influenzare le partnership attuali con marchi di rilievo come Safilo e Coca Cola.
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