Secondo quanto si legge sull’account di Linkedin, l’imprenditrice sarebbe “docente universitario” di “Scienze della comunicazione e Media Digitali” per l’anno accademico 2024/2025. “Non ci risulta”, fanno sapere dall’Università
In seguito alle controversie riguardanti l’uso non autorizzato del nome “Milano Fashion Week”, l’Università Federico II di Napoli ha reso noto di non aver conferito alcun incarico accademico a Maria Rosaria Boccia, contrariamente a quanto da lei sostenuto sul suo profilo LinkedIn. L’università ha chiarito che Boccia non ha alcun ruolo né come docente né come assistente presso l’istituzione. Sul suo profilo, l’imprenditrice si auto-descrive come docente universitaria per il corso di “Scienze della comunicazione e Media Digitali” in un master in Medicina Estetica per l’anno 2024/2025, informazione questa prontamente smentita dall’ateneo napoletano.
L’università ha comunicato che “non esiste alcun contratto di docenza stipulato con la signora Boccia e non vi sono documenti che attestino un suo coinvolgimento in attività didattiche o di supporto ai docenti presso l’Università Federico II”. Questa dichiarazione segue la richiesta di accesso civico presentata dall’Ansa, attraverso cui si cercava di verificare le affermazioni dell’imprenditrice.
Parallelamente, si è sviluppata un’altra controversia legata al nome di Boccia. Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, ha dichiarato che il marchio “Milano Fashion Week” appartiene alla Camera della Moda e non può essere utilizzato da altri. La Camera ha quindi inviato una diffida a Boccia, sperando in una rapida rimozione della dicitura dai suoi profili social. Questo episodio è avvenuto poco prima delle dimissioni di Sangiuliano, gettando ulteriore luce sulle tensioni in corso.
Il caso di Maria Rosaria Boccia ha guadagnato attenzione nazionale non solo per queste questioni ma anche per il suo ruolo annunciato, e poi ritrattato, all’interno del ministero alla Cultura, durante il periodo in cui Gennaro Sangiuliano ne era ministro. Il ministero aveva inizialmente negato l’esistenza di tale nomina, che Sangiuliano stesso ha poi confermato, sebbene revocata successivamente per possibili conflitti di interesse.
La vicenda ha complicazioni ulteriori poiché Boccia ha iniziato a divulgare comunicazioni private, inclusi e-mail e screenshot, che suggerirebbero un suo coinvolgimento nelle attività del ministero, in particolare nel coordinamento di un vertice dei ministri della Cultura del G7. Un’e-mail specifica, inviata da un dirigente ministeriale, sembrava confermare la sua nomina come “Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”, sollevando questioni sulla trasparenza e la gestione interna del ministero.
In sintesi, mentre l’Università Federico II nega qualsiasi legame professionale con Maria Rosaria Boccia, emergono altre faccette del suo profilo pubblico e professionale che sollevano dubbi e perplessità, alimentando il dibattito mediatico e politico in Italia. La questione rimane intricata, con molti dettagli ancora da chiarire sulle effettive responsabilità e ruoli di Boccia nei vari contesti citati.
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