Un’udienza segnata dal caldo e dalla riflessione
Questa mattina, Roma ha fatto da cornice a un’udienza generale insolita per l’intensità del caldo agostano, che ha spinto il Vaticano a riorganizzare l’incontro settimanale. Papa Leone XIV ha accolto i presenti con parole di ringraziamento, rivolgendosi in diverse lingue ai fedeli che, nonostante il clima torrido, non hanno rinunciato all’appuntamento. “Proteggiamoci dal sole e dall’afa. Grazie di cuore per essere qui”, ha detto, anticipando che parte dell’evento si sarebbe svolta all’interno dell’Aula Paolo VI, mentre altri avrebbero potuto seguire l’incontro dalla basilica o dalla piazza.
Il Pontefice ha poi annunciato che, nel pomeriggio, avrebbe lasciato il Vaticano per raggiungere la residenza estiva di Castel Gandolfo, dove avrebbe trascorso alcuni giorni tra momenti di quiete e funzioni religiose. La partenza era prevista nel tardo pomeriggio.
Il cuore del messaggio: tradimento e misericordia
Durante la catechesi, Papa Leone XIV ha affrontato un tema delicato e profondamente umano: il tradimento. Prendendo spunto dal passo evangelico in cui Gesù annuncia il tradimento da parte di uno dei suoi discepoli, il Papa ha sottolineato come quelle parole non siano di condanna, ma di verità. “Gesù non accusa, ma rivela che l’amore autentico non può esistere senza sincerità”, ha affermato.
Il tradimento, ha spiegato, è una ferita che molti conoscono, soprattutto quando tocca i legami più intimi. Ma soltanto chi ha sperimentato un amore profondo è in grado di affrontare anche il dolore di un’illusione infranta. “Siamo spesso portati a giudicare”, ha aggiunto, “mentre Dio, davanti al male, non si vendica: soffre. Gesù non si stupisce della nostra debolezza, la conosce bene. Sa che ogni relazione può essere esposta alla prova del tradimento. Eppure, non smette di fidarsi. Continua a condividere la mensa anche con chi lo tradirà. Questa è la forza silenziosa dell’amore divino: non abbandona mai il banchetto dell’amore, nemmeno quando sa che sarà lasciato solo.”
Un pensiero, questo, che il Papa ha voluto estendere oltre le mura vaticane, verso tutti quei luoghi segnati da divisioni e sofferenze. Al termine dell’udienza, il cardinale Robert Francis Prevost ha rivolto un saluto speciale ai fedeli di lingua araba, menzionando in particolare i pellegrini provenienti da Iraq e Terra Santa, e invocando su di loro protezione e benedizione.
La conclusione di un incontro intenso
Con un applauso caloroso e preghiere condivise, l’incontro si è concluso, mentre Roma continuava a respirare a fatica sotto il sole. Papa Leone XIV si è quindi preparato a lasciare la città, alla ricerca di qualche giorno di respiro nei verdi colli alle porte della capitale. Un’udienza segnata dal calore, non solo meteorologico, ma anche emotivo, grazie a parole che hanno toccato nel profondo la fragilità e la forza dell’amore umano.