Coronavirus. Sul web è conosciuta con il nome di Pam Morrigan, ma il suo vero nome è Pamela C. Per il comune di Bergamo è invece una complottista che cerca di diffamare e diffondere notizie false.
“Il Coronavirus è una bufala”, sostiene la donna che ha rilasciato e diffuso le proprie dichiarazioni durante una trasmissione di TViVO in streaming online.
Pam Morrigan lavora in un’agenzia di pompe funebri e sul web era già nota prima di oggi per le sue posizioni terrapiattiste e antivacciniste. Argomenti scomodi, ma che sempre suscitano l’interesse di un gran numero di persone.
Le dichiarazioni della Morrigan sono piuttosto forti e non potevano passare inaspettate.
“Non c’è mai stata una vera e propria emergenza e non ci sono stati tutti quei morti, semplicemente hanno imposto la chiusura al 47% delle imprese funebri di Bergamo”, ha dichiarato la donna durante la trasmissione.
”E questo aveva portato alla necessità di trasportare le bare fuori regione. Hanno dovuto chiamare i camion militari perché le bare puzzavano e non potevano essere trasportate nei carri funebri normali”.
Per suffragare le sue accuse la donna ha portato come prova la foto delle bare allineate a Bergamo e che invece ritraevano le vittime della tragedia avvenuta al largo di Lampedusa nel 2013.
Dimenticando che molto spesso i quotidiani online si avvalgono di foto tenute in archivio che vengono riutilizzate in mancanza di altre immagini, ma che pur rappresentano in qualche modo la vicenda riportata.
Ma non è questa l’unica dichiarazione della Morrigan che infatti prosegue nelle sue accuse.
“Nessuno dice che a Bergamo e a Brescia c’era stato il record di vaccinazioni per l’influenza stagionale.
Questa è un’emergenza inventata a tavolino dal Governo per controllarci e costringerci prima a rimanere in casa e poi a sottoporci ad un vaccino”.
Il filmato della trasmissione e i profili social della Morrigan sono spariti dopo il clamore suscitato, ma non è bastato ad evitarle la denuncia.
Il comune di Bergamo, una delle province italiane più flagellate dal Coronavirus, ha infatti denunciato la donna per diffamazione.
“Queste affermazioni false, oltre a ledere l’immagine della città, sono un oltraggio a tutti i cittadini. Le agenzie funebri hanno sempre lavorato tutte durante l’emergenza Covid, cercando di svolgere al meglio la loro professione e lo hanno fatto anche rischiando il contagio.
I camion dell’esercito sono stati utilizzati per riuscire a trasportare l’ingente numero di bare.
Il cimitero di Bergamo era diventato anche il punto di raccolta dei defunti di una buona parte dei comuni dell’hinterland. E lo si è fatto anche per non dover addebitare alle famiglie dei defunti il costo di trasporto in forni crematori al di fuori della Regione”.
Ma non bastavano le tragiche immagini della fila dei camion dell’esercito che trasportavano le bare a testimoniare la drammaticità di quanto vissuto a Bergamo? Probabilmente no. No per Pam Morrigan che ora dovrà rispondere delle sue dichiarazioni.
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