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Coronavirus. Multato capo di gabinetto di Zingaretti per grigliata a casa di amici

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È stato multato il capo di gabinetto di Nicola Zingaretti, Albino Ruberti, per aver violato le norme del Dpcm di marzo relative al contenimento della pandemia da Coronavirus.

Infatti il politico si è recato a casa di amici il primo maggio per una grigliata, un pranzo costoso per il quale dovrà pagare una multa di 400 euro.

Ruberti ha trasgredito il divieto di spostamento, in quanto la sua uscita non era giustificata da esigenze lavorative o necessità.

Una noncuranza per la quale il capo di gabinetto di Zingaretti si è multato. La violazione si è scoperta attraverso una segnalazione di un vicino. Che ha notato sul balcone degli amici di Ruberti una riunione di sconosciuti.

Così il cittadino ha allertato le forze dell’ordine che sono giunte in Via Macerata, nel quartiere di Roma “Pigneto”. Dopo l’arrivo degli agenti, Ruberti ha dichiarato di essere nel torto.

Precisando però che si trattava di un pranzo di lavoro. Sul posto si sono richieste altre pattuglie per riportare la calma.

Nei confronti del multato capo di gabinetto di Zingaretti si è ratificata una sanzione pecuniaria. Per violazione delle norme anti Coronavirus.

primo maggio per una grigliata

Le accuse mosse dal mondo politico nei confronti del multato capo di gabinetto di Zingaretti

In seguito, Ruberti ha spiegato le ragioni della multa, ribadendo che non si trovava nel suo domicilio, per partecipare ad un pranzo di lavoro. Infine ha sottolineato che avrebbe pagato la multa al più presto.

Immediate le reazioni da parte degli opposti schieramenti politici. Tra le voci che si sono levate contro, spicca quella di Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega nel Lazio. Questo il suo commento:

“Era davvero difficile superare il governatore del Lazio Nicola Zingaretti che, a inizio pandemia, come se nulla fosse, faceva passerelle per Milano in cerca di Aperol Spritz.

Peggio di lui, però, ha fatto il suo capo gabinetto in Regione che, nel pieno della quarantena, ha pensato bene di organizzare braciolate in casa di amici il primo maggio e per questo giustamente sanzionato.

L’irresponsabilità made in Pd, insomma, non solo si placa ma addirittura raddoppia”.

Si alza poi il tiro delle accuse mosse da Giannini nei confronti del multato capo di gabinetto di Zingaretti.

Quando afferma che il Pd pensa di “godere di una certa immunità ideologica che per fortuna stavolta è stata stoppata. […]”

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