Coronavirus, restare a casa funziona. E il paesino epicentro del primo focolaio italiano lo dimostra. Era salito alla ribalta delle cronache circa 3 settimane fa Vo’ Euganeo, paesino in provincia di Padova colpito per primo dal Coronavirus.
Il comune veneto era infatti diventato, insieme a Codogno, l’epicentro dei focolai di coronavirus in Italia, facendo registrare, purtroppo, anche la prima vittima.
Ora, come dichiarano le cronache, la quarantena rigorosa cui si sono sottoposti gli abitanti, sta portando i suoi frutti.
Nelle ultime 24 ore infatti il traguardo di zero casi positivi è salutato come un traguardo importante.
Coronavirus, restare a casa funziona
“Il merito va all’atteggiamento che i cittadini hanno saputo tenere in relazioni alle restrizioni” ha dichiarato Luca Zaia, Governatore della Regione Veneto.
A cui si aggiunge l’enfasi del Sindaco del piccolo centro sui Colli Euganei: “Abbiamo applicato la quarantena con grande senso di responsabilità e fatto due screening a cui ha aderito il 95% della popolazione”.
E proprio su questo punto si concentrano le attenzioni di tutti gli amministratori delle città maggiormente colpite dal virus.
A Vò Euganeo sono stati fatti i tamponi praticamente a tutti gli oltre tremila abitanti, per riuscire a identificare anche coloro che potevano essere contagiosi seppur asintomatici.
Un atteggiamento che ha consentito, insieme all’isolamento e al rispetto delle norme, di bloccare il proliferare del Coronavirus.
Più cauti i cittadini che ancora non se la sentono di cantare vittoria completa.
“Dopo la fine dell’isolamento da noi in paese sono entrati molti curiosi, tutte le attività sono ripartite e in giro c’è molta gente che non ha fatto tamponi.
Abbiamo chiesto alla Regione di chiudere completamente le attività come quando eravamo in quarantena, ma finora abbiamo ricevuto solo risposte di cortesia”.
È quanto affermato da Erik Granzon, portavoce delle imprese locali che, come gli altri abitanti, teme una possibile ripresa dei casi positivi.
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