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Coronavirus. Sa di essere positivo e fa festa con amici. Denunciati 6 giovani a Lodi

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A Lodi, un giovane sa di essere positivo al Coronavirus e fa festa in casa con 5 amici per passare insieme Pasqua. La loro festa privata, iniziata nel pomeriggio, è proseguita fino a quando un vicino ha chiamato la polizia, allarmato dai rumori.

Così sono intervenute tre volanti presso il domicilio segnalato. Inoltre si è avvertita l’autorità sanitaria. Per i partecipanti alla festa del ragazzo consapevole di essere positivo al Coronavirus è scattata una denuncia penale. Si tratta di sei ragazzi tra i 17 e i 24 anni, residenti a Lodi e nei comuni vicini.

Questi sono stati denunciati dalla polizia di Lodi per aver violato il Testo unico delle leggi sanitarie. Infatti l’accusa è di inosservanza di un “ordine teso ad impedire la diffusione di una malattia infettiva”.

positivo e fa festa

Anche se sa di essere positivo fa festa con amici: violati due divieti

Le forze dell’ordine giunte presso l’abitazione della segnalazione, hanno scoperto le trasgressioni. La festa in casa, in base alle testimonianze dei vicini, sarebbe durata per ore nel pomeriggio di Pasqua. Con rumori molesti dovuti a musica alta e grida.

Inoltre dalle dichiarazioni dei giovani, gli agenti hanno appreso che erano a conoscenza del fatto che l’organizzatore della festa sapeva di essere positivo al Coronavirus.

I sei giovani denunciati hanno violato non solo il divieto di assembramento, ma anche quello di uscire di casa senza un motivo valido. Con l’aggravante di essersi esposti al rischio di contagio in modo consapevole.

Non solo il padrone di casa che ha organizzato la festa sapeva di essere positivo al Coronavirus, ma anche gli amici hanno ammesso di esserne a conoscenza. Oltre al pericolo del loro contagio individuale, non hanno tenuto conto della diffusione di focus infettivi tra i familiari.

Le generalità dei giovani denunciati sono state rese note alle autorità sanitarie. Che hanno imposto il rispetto di un periodo di quarantena di almeno due settimane.

In caso di ulteriori violazioni i giovani, non solo chi ha organizzato la festa pur essendo positivo al Coronavirus, potrebbero essere accusati di epidemia colposa.

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