Un filo segreto lungo quarant’anni
Per oltre quarant’anni, tra sguardi rubati su un autobus e messaggi colmi di significati nascosti, Liliana Resinovich e Claudio Sterpin hanno vissuto un legame silenzioso che ha resistito al passare del tempo, fino a riemergere con forza dopo la tragica scomparsa di Liliana. Sparita da casa il 14 dicembre 2021, Liliana è stata ritrovata priva di vita il 5 gennaio 2022 in un parco a Trieste, lasciando dietro di sé una scia di domande e sospetti. La relazione con Sterpin, ex atleta oggi 86enne, si era trasformata in qualcosa di più di una semplice amicizia, mentre la vita con Sebastiano Visintin, il marito, sembrava ormai logorata da distanze emotive e silenzi pesanti.
“La loro settimana era divisa a metà”
Claudio racconta che Liliana viveva le sue settimane dividendole tra i fine settimana passati con Sebastiano e i giorni in cui ciascuno seguiva la propria strada. Tra lui e Liliana erano nati momenti di vicinanza e complicità, trasformatisi in una tenera intimità. Un legame che, secondo il racconto di Sterpin, non era ignoto al marito, il quale avrebbe iniziato a controllarla, seguendola ovunque: “Sebastiano la teneva d’occhio, era nei luoghi in cui lei si trovava, al bar, con amici, in famiglia. Era difficile pensare fosse una coincidenza”, confida Sterpin, facendo intuire che gelosia e controllo avessero preso posto nel loro quotidiano.
Il racconto di Sterpin in tribunale
Le dichiarazioni di Claudio sono arrivate anche davanti al giudice, durante un incidente probatorio del 23 giugno scorso, nell’ambito delle indagini sulla morte della donna, coordinate dalla pm Ilaria Iozzi. In quell’occasione, Sterpin ha raccontato anche di una relazione passata di Liliana con un farmacista, avvenuta anni addietro a Trieste, segno di un panorama sentimentale ben più articolato di quanto apparisse all’esterno. Intanto, l’unico indagato per la morte di Liliana resta Sebastiano Visintin, che secondo Sterpin temeva che la moglie potesse decidere di abbandonare la loro casa per iniziare una nuova vita altrove.
Le gravidanze interrotte e il peso dei non detti
A rendere più complesso il quadro, emergono anche i racconti, mai confermati da Liliana, di interruzioni volontarie di gravidanza. “Non ne ero a conoscenza”, dice Sterpin, stupito e incerto, “queste sono storie che portava avanti Sebastiano, diceva che ce n’erano stati più di uno”. La questione dei figli era sempre stata un tema delicato nella loro coppia: secondo quanto riferito dalla cugina Silvia, alla domanda se volesse un figlio, Liliana rispose che “Sebastiano aveva già avuto due figli e non ne desiderava altri”. Una frase che lascia trasparire il peso di una rinuncia da parte di Liliana per non destabilizzare un equilibrio familiare già fragile.
Un incontro nato per caso, diventato un destino
Il legame tra Liliana e Claudio prese forma nel 1980, durante un tragitto in autobus. “Lei prendeva sempre posto dietro l’autista, e io la osservavo dallo specchietto”, ricorda Sterpin. Quarantadue anni dopo quel primo incontro, il 25 ottobre, Liliana gli scrisse: “Oggi facciamo la maratona”, un messaggio che richiamava i tanti chilometri percorsi insieme nella vita, tra confidenze e silenzi, fino a quella corsa interrotta bruscamente. Alla fine del suo racconto, Sterpin racchiude in poche parole ciò che molti sospettavano da tempo: “Liliana tradiva suo marito da anni, tanti anni. Il loro matrimonio era già finito da un pezzo”. Parole che non spiegano né giustificano la morte di Liliana, ma che delineano un rapporto finito molto prima della tragedia.