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“Due detenute modello”: Sabrina Misseri e Cosima Serrano chiedono permessi premio dopo 10 anni di carcere per l’omicidio di Sarah Scazzi

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“Due detenute modello”, questa la motivazione data da Franco De Jaco, legale di Cosima Serrano che ha fatto sapere che la sua assistita e la figlia Sabrina Misseri, condannate in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, sperano di ottenere permessi premio. Dopo 10 anni di carcere per il delitto di Avetrana, i legali delle due detenute si apprestano a presentare un’istanza al Tribunale di Sorveglianza, per richiedere per le due donne la possibilità di uscire dal carcere. L’avvocato di Cosima Serrano in una intervista per il settimanale Oggi ha annunciato una simile prospettiva per le due donne.

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Nicola Marseglia, legale di Sabrina Misseri insieme a Franco Coppi, e Franco De Jaco, legale di Cosima Serrano, hanno deciso di avanzare la richiesta come precisato da quest’ultimo. Le due detenute che si trovano a Taranto dopo la condanna definitiva per l’omicidio di Sarah Scazzi, sono pienamente integrate nella vita del carcere: Cosima Serrano lavora in sartoria e Sabrina Misseri nel centro estetico.

Cosima Serrano Sabrina Misseri

Cosima Serrano e Sabrina Misseri: chiesti per loro permessi premio

Le due donne ritenute responsabili dell’uccisione di Sarah, avvenuta il 26 agosto 2010 ad Avetrana, dopo la sentenza dell’ultimo grado di giudizio emessa dalla Cassazione il 21 febbraio 2017 sono state condannate all’ergastolo. Dopo aver scontato 10 anni di carcere si affaccia all’orizzonte per loro la possibilità di poter godere di permessi premio.

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Si ricorda che Michele Misseri è stato condannato per occultamento di cadavere a 8 anni di reclusione. “Penso sempre alla mia famiglia, non ho mai smesso di scrivere a Sabrina e Cosima, ma non ho mai ricevuto risposta. Loro mi vogliono punire perché sono in carcere da innocenti […] Nessuno mi vuole credere. Loro sono innocenti. L’unico vero colpevole sono io” –  queste le parole affidate ad una lettera indirizzata a Barbara D’Urso da Michele Misseri dopo la condanna all’ergastolo a carico della moglie e della figlia.

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