x

Advertisement

Cruciani sul caso Martina: “Istinto omicida che può avere chiunque”. È bufera sulle sue parole

Advertisement

Il conduttore nega il femminicidio e scatena indignazione

Martina Carbonaro aveva solo 14 anni quando è stata uccisa brutalmente dall’ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni. È stato lui stesso a confessarlo agli inquirenti: “L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”. Un delitto feroce, consumato in un casolare abbandonato ad Afragola, che ha sconvolto il Paese e riaperto il dibattito sui femminicidi in Italia.

Ma non per tutti si tratta di femminicidio. A sollevare polemiche è stato Giuseppe Cruciani, conduttore del programma radiofonico La Zanzara, che nella puntata del 28 maggio ha rilasciato dichiarazioni destinate a far discutere. “Molti attribuiscono questo omicidio al femminicidio, che non c’entra un ca***”, ha esordito. “È un omicidio, purtroppo, che nasce dal fatto che questo qua non voleva perderla. Aveva paura di perderla. Ma l’istinto omicida può esserci in chiunque”.

Le frasi che dividono: “Non serve una categoria, è solo un omicidio”

Cruciani ha insistito sul concetto: “Che senso ha continuare a usare la parola femminicidio? Cosa c’entra dare una categoria? Esistono già tutte le aggravanti. È stato ucciso anche un uomo in questi giorni da una donna. Di che ca*** parliamo?”.

Le sue parole hanno scatenato una valanga di critiche, soprattutto da parte di chi da anni si batte contro la violenza di genere. Per molte attiviste, negare la matrice culturale del delitto di Martina significa ignorare le dinamiche profonde che portano uomini a uccidere donne perché le considerano loro proprietà.

Mentre il Paese piange una ragazza giovanissima, la discussione pubblica si infiamma. E, ancora una volta, il dolore si trasforma in scontro ideologico.

CONDIVIDI ☞