Cucine da Incubo, lo show dove Antonino Cannavacciuolo si dedica a salvare ristoranti in crisi, è diventato un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo e oltre. Si tratta di un viaggio nel quale lo chef e la sua squadra cercano di convertire locali prossimi al collasso in attività floride.
Le menzogne dietro le quinte di Cucine da Incubo
Il format, che mira a donare una nuova opportunità a ristoranti in difficoltà, ha riscosso grande successo mostrando cambiamenti impensabili in tempi brevi.
Tuttavia, alcuni retroscena sollevano perplessità sull’autenticità delle situazioni trasmesse. Secondo alcune rivelazioni, si potrebbero notare esagerazioni messe in scena appositamente.
Una ex partecipante al programma, proprietaria della trattoria Al Capolinea, ha gettato luce su pratiche discutibili come l’utilizzo di insetti finti e comparse invece di veri clienti, con lo scopo di esasperare la realtà dei locali prima dell’intervento dello chef.
Cucine da Incubo: Cannavacciuolo e il suo staff sotto accusa
Valerio M. Visintin, critico enogastronomico, ha esplorato queste questioni con Angelica, la proprietaria, indagando sull’integrità dello show. Lei ha confidato che anche le dispute e i momenti di tensione erano pianificati.
Le accuse si addensano attorno a certe scene, che sarebbero state ripetute per calzare meglio nella narrativa dello show. “Le liti in cucina e col figlio? Chiaramente era tutto scritto. Il regista ci faceva rifare la scena cinque o sei volte. Se chiamo Francesco scampanellando in quel modo, viene qui e mi uccide,” ha rivelato la ristoratrice, sottolineando una distorsione tra come funzionano davvero i ristoranti e la versione esagerata mostrata in TV.
Anche i battibecchi con il cuoco hippie, presentati come autentici, venivano in realtà inscenati. Questi racconti aprono una breccia nel muro dell’illusione, rivelando come a volte la realtà venga modellata per un intrattenimento più coinvolgente.