Sigfrido Ranucci, presentatore del programma investigativo “Report”, è stato recentemente ospite del programma televisivo “DiMartedì”, condotto da Giovanni Floris su La7.
Ranucci sotto il fuoco incrociato degli insulti di Sgarbi a DiMartedì
L’argomento centrale della discussione è stato il caso di Vittorio Sgarbi, precedentemente sottosegretario alla Cultura, che si è dimesso a seguito di un’indagine condotta da “Report” e “Il Fatto Quotidiano“. L’inchiesta riguardava un dipinto del XVII secolo di Rutilio Manetti, che risultava essere stato rubato, e per il quale Sgarbi è attualmente sotto inchiesta per riciclaggio di beni culturali da parte della procura di Macerata.
Durante il programma, Giovanni Floris ha mostrato a Ranucci un video in cui l’inviato di “Report”, Manuele Bonaccorsi, è stato insultato e minacciato da Sgarbi durante un’intervista. Sgarbi ha avuto una reazione eccessiva, arrivando a dire:
“Se lei muore in un incidente stradale sono contento. Tiro anche fuori l’uccello, così lo mandate in onda. Andate a cag** lei e Ranucci e Report che mi fa cag***, una trasmissione che quando la vedo mi viene il vomito, con quella faccia da Montanari di quello lì”.
Ranucci ha osservato il video con un sorriso, riconoscendo l’assurdità dell’intervista, e ha commentato scherzosamente i paragoni fatti da Sgarbi sul suo aspetto.
Tuttavia, diventando più serio, Ranucci ha sottolineato la sua fortuna nelle cause legali, affermando:
“Non ho mai perso una querela per calunnia, per diffamazione. Ci chiedono risarcimento danni in tanti, Urso per tre volte, lo ha fatto Sgarbi, l’ha minacciato Gasparri, l’ha fatto Giorgetti, poi ci siamo allargati con la moglie di Giorgetti, la sorella della moglie di Giorgetti, Fontana con la figlia etc.”.
Ranucci ha poi discusso la sua esperienza con i politici da quando conduce “Report”, descrivendo il sistema come malato, al punto da considerare normale ciò che non dovrebbe esserlo. In particolare, ha espresso scetticismo sulle dimissioni di Sgarbi, suggerendo che potrebbero essere state un modo per continuare a guadagnare di più come conferenziere. Ha concluso dicendo che molti politici ritengono normale ricevere pagamenti non dichiarati, come l’ammontare di 800mila euro menzionato da Ranucci con una nota di sarcasmo.