Una serata trionfale segnata da una controversia
Durante la serata di domenica, Elodie ha conquistato il palco di San Siro con uno show indimenticabile, affiancata da ospiti d’eccezione come Achille Lauro, Gaia e l’icona del rock italiano Gianna Nannini. Proprio con quest’ultima, Elodie ha regalato al pubblico un’intensa interpretazione del brano “America”, uno dei pezzi storici della rocker senese.
L’energia e l’emozione della performance, però, sono state in parte oscurate da una serie di polemiche nate sui social. Alcuni spettatori hanno insinuato che, durante il duetto, Nannini avrebbe inavvertitamente toccato il seno di Elodie, alimentando una pioggia di commenti ironici e critici. “Se lo avesse fatto un uomo, cosa sarebbe successo?”, ha scritto qualcuno. Altri hanno invocato addirittura un “VAR” per analizzare il gesto.
Il caso diventa oggetto di dibattito televisivo
La questione è arrivata anche in televisione, dove Alberto Matano ha dedicato un intervento all’interno di “La Vita in Diretta” per stigmatizzare le reazioni esagerate: “Elodie ha dimostrato il suo valore artistico di fronte a migliaia di fan, ricevendo consensi da colleghi e critica. Trovo davvero sterile che ci si concentri su un gesto ambiguo anziché celebrare l’esibizione con una leggenda della musica”.
Ma cosa sto guardando?! pic.twitter.com/0oNxwRKgoN
— Valentina Federici (@Vale_Rici) June 10, 2025
A rafforzare questa linea, è intervenuto anche Fabio Canino: “Ma davvero pensate che una colonna della musica italiana abbia bisogno di simili espedienti per attirare attenzione? Si vede chiaramente che tra cavi, microfoni e capelli, non si capisce nulla!”.
Opinioni contrastanti e riflessioni più profonde
Non tutti però hanno minimizzato l’accaduto. Silvana Giacobini ha scelto di spostare il focus sulla questione del consenso: “Anche se fosse stato uno scherzo o una trovata scenica, resta il fatto che toccare il corpo di qualcuno senza il suo permesso non è mai accettabile. Non importa se siano uomini o donne”.
Le sue parole hanno aperto a una riflessione più ampia, ricordando anche un caso recente in ambito scolastico in cui un insegnante è stato assolto nonostante un contatto fisico ritenuto inappropriato. “Serve chiarezza: il consenso non deve mai essere dato per scontato”, ha concluso Giacobini.