Martedì 7 maggio prenderà ufficialmente il via il conclave che dovrà eleggere il successore di Papa Francesco, dopo la sua recente scomparsa. I cardinali elettori si riuniranno quella mattina nella Basilica di San Pietro per celebrare la Messa “Pro eligendo Pontifice”, dopodiché, nel pomeriggio, entreranno nella Cappella Sistina, dando inizio alle votazioni. Un momento di grande solennità, avvolto da mistero e spiritualità, mentre il mondo cattolico guarda con trepidazione alla scelta del nuovo pontefice.
L’attesa è alta e, in un contesto così carico di significato, si è fatta sentire anche la voce di Mohni Vidente, famosa astrologa latinoamericana. Secondo la sua previsione, la fumata bianca potrebbe arrivare il 13 maggio, data che coincide con la festa della Madonna di Fatima, un giorno particolarmente significativo per la devozione cattolica.
Ma non si è limitata a questo. Mohni ha anche azzardato un’ipotesi sulla nazionalità del futuro papa: “Potrebbe venire dal Messico, con la benedizione della Vergine di Guadalupe. Oppure si potrebbe tornare alle origini con un papa italiano”, ha dichiarato, accendendo il dibattito tra chi spera in un pontefice più vicino ai territori in crescita e chi invece auspica un ritorno alla tradizione romana.
Saranno 134 i cardinali con diritto di voto, ovvero coloro che non hanno ancora compiuto 80 anni. Toccherà a loro scegliere il prossimo successore di Pietro, all’interno di un rituale tra i più antichi e simbolici della Chiesa cattolica.
Nel frattempo, il Vaticano sta osservando il periodo dei “novendiali”, i nove giorni di lutto liturgico che seguono la morte del Papa. Ogni giorno si tengono celebrazioni e incontri dei cardinali, le cosiddette congregazioni generali, che servono a riflettere sulle sfide della Chiesa e preparare spiritualmente il terreno alla votazione. Tra preghiere, silenzi e confronti riservati, il cammino verso la nuova guida della Chiesa è ormai cominciato.