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Essere un patrigno: si può amare e crescere il figlio di un altro uomo come se fosse il proprio?

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Il modello di famiglia allargata adottato diffusamente dalla società contemporanea porta ad instaurare dei legami che possono inizialmente essere delicati: essere un patrigno oppure una matrigna si inserisce in questo limbo relazionale.

Quando un uomo decide di intrattenere una relazione con una donna che ha avuto figli da una relazione precedente, deve mettere in conto il rapporto con loro.

Molti si ritrovano a sperimentare la paura di non essere accettati all’interno della famiglia della donna amata, in quanto visti come estranei.

Talvolta poi si affrontano delle difficoltà iniziali quando si cerca di assumere il proprio posto in una nuova famiglia.

Essere un patrigno non è facile perché agli occhi dei figli della donna amata si appare come l’altro uomo, una sorta di rivale del proprio padre biologico. Per questo spesso vengono disattese le aspettative iniziali.

A volte poi chi immagina che l’affetto che si nutre per la propria partner possa essere istintivamente trasmesso ai suoi figli si trova a dover fare i conti con una realtà diversa.

Infatti, amare i figli di un altro uomo può essere molto complicato e per questo non è facile essere un patrigno.

Catherine Audibert, psicologa e psicoanalista specializzata in questioni familiari, ha illustrato 5 passaggi chiave, grazie ai quali è possibile instaurare una vita familiare armoniosa con i figli non biologici.

Essere un patrigno

Essere un patrigno: 5 passaggi essenziali per una buona armonia familiare

Concedere il tempo per adattarsi

Molto spesso chi veste i panni di patrigno è impaziente di ricevere l’amore dei figli della propria partner e di poterli amare senza remore.

Si avverte il desiderio di poter condividere momenti piacevoli e sentirsi a casa nella nuova famiglia, togliendosi di dosso la sensazione di estraneità.

Ma è molto importante concedere il tempo necessario per adattarsi ad essere un patrigno, come anche ad essere considerato tale.

Nello specifico, i bambini possono mostrarsi riluttanti ad incontrare il nuovo compagno della madre e l’avvicinamento non deve essere imposto.

Nel tempo, con gli scambi e le esperienze condivise si crea la complicità e l’armonia in modo spontaneo.

Avere il supporto del partner per essere un patrigno accettato

Per essere un patrigno a pieno titolo è necessario farsi accettare dai figli della donna amata, che deve a sua volta sostenere questo difficile processo di accettazione.

È centrale il ruolo di mediatore della madre che deve spingere senza troppe insistenze i suoi figli a rispettare ed interagire con il proprio uomo.

Tuttavia, non va dimenticato che la madre può anche avere difficoltà ad affrontare questa situazione.

All’interno della coppia entrambi i protagonisti devono essere tolleranti ed attenti ad ascoltare le paure ed i dubbi dell’altro, consigliando e compiendo azioni concrete per cambiare la relazione.

Dunque la madre deve avere la capacità di avvicinare i suoi figli al proprio partner evidenziando l’importanza che lui ha nella sua vita.

Il suo ruolo da mediatore deve fare la differenza e creare una dinamica positiva all’interno della famiglia.

Trovare il proprio posto all’interno del nucleo familiare

Il compagno di una madre non può sostituire il padre dei suoi figli, ma allo stesso tempo deve assumere un ruolo definito per questo non deve essere trattato da zio, amico, fratello maggiore.

Deve quindi avere un posto preciso in casa e spetta a lui definirlo in base al suo grado di coinvolgimento nella vita dei figli della partner.

Questo passo può essere complicato a volte, ma con l’amore e la benevolenza della madre, si dà legittimità a tutti all’interno della famiglia.

Per essere un patrigno a pieno titolo è necessario avere la capacità di accettare i bisogni ed i sentimenti dei bambini e far loro capire che non vuole sostituire il padre, ma solo contribuire alla felicità della madre.

Lasciare che il legame si crei gradualmente

Un uomo che si impegna con una donna che ha dei figli spesso pensa di essere obbligato ad amare i suoi figli. Ma non si ha il controllo sui propri sentimenti e lo stesso vale per i bambini.

Quindi, invece di imporsi di amare, è meglio impegnarsi a stabilire un rapporto di fiducia.

Il patrigno dovrebbe cercare di trascorrere più tempo con i figli della compagna, senza cercare di manipolare o mentire loro per accontentarli, è invece importante che si dimostri sempre autentico e sincero.

Gettare le prime basi per la convivenza

L’amore non può essere imposto ma deve essere un traguardo a cui arrivare partendo dal rispetto, che permette alla relazione di evolvere positivamente e di stabilizzarsi nel tempo.

Spesso in una famiglia allargata, i bambini possono ribellarsi ed approfittare della vulnerabilità della madre per imporre le proprie regole.

In alcuni casi, la donna potrebbe sentirsi in colpa per la separazione dal padre o per la sua nuova relazione, e così mostrare qualche debolezza di fronte ai suoi figli.

Per entrare a far parte della nuova famiglia ed essere un patrigno accettato è importante partire dal gettare delle solide fondamenta per creare poi un clima sereno e rispettoso in casa.

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