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“Febbre doppia”: l’Italia nella morsa dell’influenza. L’avvertimento di Bassetti: “Ecco come difendersi”

Un inverno sotto minaccia

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L’Italia vive giorni di incertezza: il gelo dell’inverno porta con sé più di raffiche di vento e temperature in picchiata. C’è un altro nemico, invisibile e subdolo, che si prepara a colpire. Un virus che sembra voler riscrivere le regole e mettere sotto pressione intere famiglie, il sistema scolastico e quello sanitario.

L’allarme si accende nel momento meno atteso: mentre le festività natalizie iniziano a colorare le città con luci e speranze, una nuova ondata influenzale attraversa l’Europa, senza lasciare tregua. Dai territori britannici fino alla Svizzera, i contagi galoppano, e cresce la sensazione che l’Italia non potrà evitare l’impatto.

L’infettivologo avvisa: “La vera tempesta deve ancora arrivare”

Secondo Matteo Bassetti, noto infettivologo, si tratta solo di attendere: la nuova influenza è destinata ad arrivare anche nel nostro Paese, con un’intensità che preoccupa. Il periodo più delicato? I primi giorni del nuovo anno, proprio quando ci si aspetta una pausa dopo le celebrazioni. Ma la calma potrebbe rivelarsi un’illusione: ospedali saturi e case trasformate in piccoli centri di cura saranno il segno tangibile di un’emergenza che lascia il segno.

La variante che desta maggiore preoccupazione, denominata K, si dimostra abile nel bypassare le difese immunitarie. Non solo i vaccini passati sembrano inefficaci, ma anche chi ha già contratto il virus rischia di essere nuovamente vulnerabile. I più colpiti? I bambini, spesso privi di un’immunità consolidata e in molti casi non vaccinati. Così, dalle aule scolastiche il contagio si sposta rapidamente alle abitazioni, colpendo genitori e anziani.

I più piccoli, protagonisti involontari del contagio

I bambini diventano i principali veicoli di trasmissione: il loro sistema immunitario, ancora in fase di sviluppo, lascia campo libero alla nuova variante. Il virus approfitta della loro fragilità per diffondersi con rapidità. In breve, il contagio si estende agli adulti, trasformando le abitazioni in un vero circuito chiuso di infezioni. Una scintilla, e la febbre si propaga tra tutte le generazioni.

Errori da evitare: gli antibiotici non sono la risposta

In questo scenario critico, il pericolo più grande è cedere alla tentazione di curarsi con strumenti sbagliati. Bassetti è chiaro: gli antibiotici non combattono i virus, e il loro utilizzo scorretto può avere conseguenze gravi. Alterare l’equilibrio della flora intestinale e contribuire alla resistenza batterica significa solo complicare la situazione. È preferibile, invece, affrontare i sintomi con pazienza, perché questa influenza può durare più del solito, anche fino a nove giorni.

Un decorso insolito e spossante

Ciò che rende questa ondata ancora più difficile da gestire è il suo andamento altalenante. La febbre arriva in modo violento, sembra poi placarsi, solo per tornare più intensa dopo qualche giorno. Un ciclo che mette a dura prova corpo e spirito. In questi momenti, è fondamentale non forzarsi: idratarsi spesso, consumare pasti leggeri, assumere vitamine naturali e concedersi il giusto riposo sono le strategie più efficaci.

Quando intervenire con i farmaci

L’assunzione di medicinali deve essere mirata: il paracetamolo va preso solo quando la temperatura supera i 38–38,5°C. Non bisogna abusarne né anticiparne l’uso. Ascoltare il proprio organismo diventa fondamentale per attraversare indenni una stagione tanto complessa. Oggi più che mai, la parola chiave è “prudenza”. Perché questa influenza non concede vantaggi e sembra avere tutte le carte per essere ricordata come una delle più insidiose degli ultimi anni.

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