Nella scena musicale e mediatica italiana, è emerso un caso giudiziario che vede al centro il noto rapper Fedez. Quest'ultimo si è presentato come parte civile in un processo che coinvolge Ermes Maiolica, precedentemente noto per la diffusione di notizie non veritiere, con una richiesta di risarcimento di 100.000 euro. La causa ha avuto inizio il 22 dicembre, focalizzandosi su un episodio specifico risalente all'8 aprile 2017. In quell'occasione, Maiolica aveva diffuso la notizia che Fedez e il collega J-Ax fossero stati arrestati con 28 grammi di cocaina all'interno del loro veicolo, una notizia poi rivelatasi una fake news. Successivamente, dopo essere stato oggetto di denuncia e aver ricevuto una assoluzione, oltre ad aver palesato pubbliche scuse, Maiolica si è visto confrontare con la decisione di Fedez di andare avanti con la causa. Secondo quanto riportato dal giornale Il Messaggero, la situazione è stata descritta come uno "scontro impari", considerando che Maiolica ha dovuto avviare una campagna di crowdfunding per far fronte alle spese legali e ai viaggi necessari, dal momento che risiede a Narni, in provincia di Terni. Riguardo l'esito dell'udienza, Maiolica ha condiviso un aggiornamento attraverso un post sulla sua pagina Facebook, esprimendo la sua situazione attuale: "L'unica news dell'udienza di oggi è che Fedez si è costituito parte civile e mi ha chiesto 100.000 euro. Essendo disoccupato non li ho e quindi punterà a prendermi casa lasciando per strada me, la mia compagna e i tre micini. Per fortuna non sono solo e già si stanno attivando varie organizzazioni di beneficenza e istituzioni per aiutarci. Per ora ringraziamo tutte le persone che ci hanno aiutato finora". Il caso ha scatenato diverse reazioni tra il pubblico e nell'ambito delle organizzazioni di beneficenza e delle istituzioni, che si stanno mobilitando in supporto a Maiolica e alla sua famiglia. La situazione tocca temi sensibili come la responsabilità nei confronti della diffusione di informazioni e le conseguenze personali e legali che possono derivare da azioni considerate diffamatorie. La comunità osserva con attenzione gli sviluppi di questo caso, che mescola elementi di diritto, solidarietà e la sempre delicata bilancia tra satira e realtà.
Nella scena musicale e mediatica italiana, è emerso un caso giudiziario che vede al centro il noto rapper Fedez. Quest’ultimo si è presentato come parte civile in un processo che coinvolge Ermes Maiolica, precedentemente noto per la diffusione di notizie non veritiere, con una richiesta di risarcimento di 100.000 euro.
La causa ha avuto inizio il 22 dicembre, focalizzandosi su un episodio specifico risalente all’8 aprile 2017. In quell’occasione, Maiolica aveva diffuso la notizia che Fedez e il collega J-Ax fossero stati arrestati con 28 grammi di cocaina all’interno del loro veicolo, una notizia poi rivelatasi una fake news.
Successivamente, dopo essere stato oggetto di denuncia e aver ricevuto una assoluzione, oltre ad aver palesato pubbliche scuse, Maiolica si è visto confrontare con la decisione di Fedez di andare avanti con la causa. Secondo quanto riportato dal giornale Il Messaggero, la situazione è stata descritta come uno “scontro impari“, considerando che Maiolica ha dovuto avviare una campagna di crowdfunding per far fronte alle spese legali e ai viaggi necessari, dal momento che risiede a Narni, in provincia di Terni.
Riguardo l’esito dell’udienza, Maiolica ha condiviso un aggiornamento attraverso un post sulla sua pagina Facebook, esprimendo la sua situazione attuale:
“L’unica news dell’udienza di oggi è che Fedez si è costituito parte civile e mi ha chiesto 100.000 euro. Essendo disoccupato non li ho e quindi punterà a prendermi casa lasciando per strada me, la mia compagna e i tre micini. Per fortuna non sono solo e già si stanno attivando varie organizzazioni di beneficenza e istituzioni per aiutarci. Per ora ringraziamo tutte le persone che ci hanno aiutato finora“.
Il caso ha scatenato diverse reazioni tra il pubblico e nell’ambito delle organizzazioni di beneficenza e delle istituzioni, che si stanno mobilitando in supporto a Maiolica e alla sua famiglia. La situazione tocca temi sensibili come la responsabilità nei confronti della diffusione di informazioni e le conseguenze personali e legali che possono derivare da azioni considerate diffamatorie. La comunità osserva con attenzione gli sviluppi di questo caso, che mescola elementi di diritto, solidarietà e la sempre delicata bilancia tra satira e realtà.
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