Il famoso caso di Antonio Scurati ha fatto capolino a Viva Rai 2! con Fiorello che, come al solito, si muove liberamente all’interno della Rai prendendo in giro chiunque nella TV pubblica.
Fiorello a Viva Rai 2: attacco diretto alla Bortone
“Abbiamo fatto fatica a lasciare questo testo – spiega subito lo showman siciliano, ironizzando sulla sigla di apertura del programma mattutino di Rai 2 -. C’era un messaggio politico intrinseco e volevano bloccarcelo”.
Primo siluro: Scurati “ha scritto un libro su Mussolini, una trilogia. Questo è il record dei records: il monologo censurato più visto dei monologhi censurati. Ieri siamo andati a festeggiare il compleanno di Susanna: sul menù del ristorante c’erano i primi, i secondi e il monologo di Scurati. Cosa leggerà il Papa all’Angelus? Il monologo ovviamente!”
Fiorello scherza ancora:
“In Rai c’è gelo tra i corridoi in questi giorni, nessuno si parla… la mattina si gioca a curling”.
Ma poi Fiorello prende di mira Serena Bortone, che a Che sarà sabato sera ha letto il testo di Scurati dopo averne denunciato la “censura”.
Alcuni, in modo malizioso, suggeriscono che la conduttrice potrebbe aver contribuito a sollevare il polverone per migliorare lo share e gli ascolti del programma, finora deludenti.
“Salutiamo Serena Bortone, adesso ti becchi la punizione…A me Roberto Sergio già me l’ha comunicata. Lo sai che c’è un Decalogo di cose che in Rai non puoi fare. A quanto pare le affideranno un varietà di prima serata su Rai 1, una punizione che non si merita“.
E poi continua:
“A me non hanno mai censurato – conclude con esibita amarezza -, significa che non sono nessuno. Vorrei essere censurato in diretta, anche perché fa aumentare gli ascolti. La Bortone ha fatto un punto in più di share. Ti tocca fare il varietà: Bortonissima”.
Fiorello, con la sua solita ironia tagliente, non risparmia nessuno, nemmeno le personalità più note della Rai. La sua presenza a Viva Rai 2 è sempre un’occasione per una satira spietata e per commenti che fanno sorridere anche chi è nel mirino delle sue battute.