Fiorello ha voluto dire la sua in merito all’ ”arresto del secolo”, quello di Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra, latitante da circa un trentennio. Quest’ultimo é stato individuato in una clinica di Palermo, presso la quale si é recato per curare un tumore al colon. Avvicinato da un carabiniere che gli ha chiesto come si chiamasse, il boss ha risposto, senza esitazione: ”Matteo Messina Denaro”, ponendo fine alla sua rocambolesca fuga dalle forze dell’ordine.
Successivamente, il boss é stato condotto nella Caserma San Lorenzo, per poi essere trasferito nel penitenziario a L’Aquila, dove si trova adesso. La notizia é diventata virale sui social in men che non si dica, attirando l’attenzione di personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Fiorello che, da orgoglioso siciliano, ha voluto esprimere il proprio parere sulla vicenda.
Forse non tutti sanno che Fiorello é figlio di un finanziere, per cui si é sentito particolarmente toccato dalla vicenda relativa a Matteo Messina Denaro, alle prese, attualmente, con il cosiddetto ”carcere duro” ex art. 41 bis, Ord.Pen. Inoltre, il penitenziario nel quale é stato trasferito gli consentirà di ricevere tutte le cure necessarie al suo stato di salute, dovendo, il boss, combattere contro un tumore al colon.
Fiorello ha parlato del boss di Cosa Nostra nel corso della puntata del 17 gennaio di Viva Rai 2. Lo showman ha esordito così: ”Consentitemi da italiano, da siciliano, di fare un applauso alle forze dell’ordine, a chi ha indagato ed allo Stato…”, facendo, poco dopo, una dedica particolare che gli ha provocato un po’ di commozione.
”Sapete a chi dedico questa cosa? A mio padre che era un umile servitore dello Stato…”, ha affermato Fiorello, non trascurando di rivolgersi a tutti quei siciliani che hanno scelto di percorrere la strada dell’onestà. ”Evviva la Sicilia, evviva i siciliani onesti che ieri applaudivano…”, ha sottolineato il padre del Karaoke, che ha deciso di chiudere la puntata con un brano molto significativo, ossia ”Minchia Signor Tenente”, una sorta di inno alle forze dell’ordine ed al loro encomiabile lavoro.
In aggiunta ad alcuni personaggi del mondo dello spettacolo come Fiorello, si é espresso, sul clamoroso arresto di Matteo Messina Denaro, Piero Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, che ha dichiarato: ”I latitanti sono protetti davvero, cambiano nome e sembianze, il posto più sicuro per loro é tra le persone con cui fanno affari, che usano il loro nome e, quindi, hanno tutto l’interesse a proteggerli”. Stavolta, però, nonostante le difficoltà, lo Stato ha vinto.
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