Giorgia Meloni é alle prese con le prime difficoltà relative al nuovo Governo; non é sempre facile mettere d’accordo tutti sulle nomine, a maggior ragione quando Lega e Forza Italia dicono ”no”. Inoltre, Giorgia Meloni dovrà far fronte ad una situazione non proprio rosea, caratterizzata dall’aumento degli importi delle bollette. Sul punto si é pronunciato anche Carlo Calenda, in occasione di un’intervista rilasciata ai microfoni di Agorà.
”Non sappiamo come la Meloni intenda affrontare le promesse che ha fatto, il problema dei costi pubblici, come tamponare il caro bollette…”, ha affermato Calenda, prima di addentrarsi in un discorso piuttosto complesso: ”Credo debba farlo rapidamente se no i mercati vedranno che l’Italia é il Paese più fragile e scomposto e parte la speculazione, cosa che sta già accadendo…”.
Carlo Calenda ha proseguito, affermando cosa dovrebbe fare, a suo dire, Giorgia Meloni, ossia: ”Meloni deve dire con chiarezza che, per alzare le pensioni minime, per la Flat Tax al 15%, per fare tutte le cose promesse non ci sono i soldi”. Dunque, stando al quadro delineato da Calenda, Giorgia Meloni dovrà risolvere molte cose per risollevare le sorti del nostro Paese, impresa non proprio da poco.
Giorgia Meloni é stata criticata da Carlo Calenda, all’indomani della sua vittoria elettorale, in quanto, a detta di quest’ultimo, sarebbe impossibile riuscire a mantenere le promesse fatte, a causa della mancanza di fondi. ”Non si faranno e quello che farà sarà un intervento massiccio per il price cap nazionale…”, ha affermato Calenda, ponendo l’accento sulle conseguenze dell’eventuale mancato pagamento delle bollette: ”Se non facciamo questo, ci perdiamo l’industria manifatturiera e anche le famiglie, non pagando le bollette, manderanno in crisi i gestori…”.
”Meloni deve dire che tutte le promesse mirabolanti non ci sono o schizza lo spread”, ha concluso Calenda. Tuttavia, pare proprio che i problemi siano ”a monte”, dato il freno proposto da Lega e Forza Italia ad alcune nomine. A tal proposito, Carlo Calenda ha detto: ”É del tutto evidente che Berlusconi e Salvini, che agiscono insieme, hanno l’idea di indebolire Meloni anziché aiutarla al Governo”. Inoltre, pare che Giorgia Meloni intenda ridurre gli alleati.
Stando ad alcune fonti, infatti, sembra che la Meloni ”voglia un Governo con dieci, forse addirittura dodici tecnici su un totale di venti dicasteri; che comunque abbia in mente un esecutivo in cui metà dei presenti non abbia tessere di partito in tasca. Tecnici d’area, figure inattaccabili”. Alcuni hanno obiettato, ricordando che il partito di Giorgia Meloni si é sempre dimostrato contrario alla sostituzione dei tecnici ai politici. In pratica, agli alleati resterebbero ballo cinque o sei ministeri in tutto (massimo tre a testa). ”Una miseria, si lamentano. Per tutte queste ragioni, si preparano ad alzare il tiro”, é stato detto, in attesa delle decisioni della Meloni, pronta ad affrontare con grinta le incombenze del nuovo Governo.
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