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Guardia di Finanza sequestra 10mila mascherine date al Cotugno

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In questa grave emergenza sanitaria a causa dell’alto numero di contagi su tutto il territorio, la Guardia di Finanza sta conducendo una serie di indagini. Lo scopo è quello di scovare truffe e manovre finanziarie speculative su prodotti sanitari e disinfettanti.

Così lo scorso 27 febbraio, la Guardia di Finanza di Giugliano nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord ha sequestrato 10mila mascherine in una parafarmacia di Varcaturo (Napoli). Qui il titolare vendeva due diversi tipi di mascherine. Ma ad un prezzo esoso. Con un rincaro rispetto al normale prezzo di vendita tra il 300% ed il 6150%.

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Giugliano dopo aver eseguito un sequestro preventivo delle mascherine le ha date all’ospedale Cotugno di Napoli. Il quale è impegnato in prima linea nell’emergenza sanitaria da Coronavirus. La notizia è stata data dalla Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Francesco Greco.

Così dopo l’intervento della Guardia di Finanza, il procuratore Greco ha chiesto al gip il sequestro della parafarmacia. I finanzieri di Giugliano, guidati dal tenente colonnello Antonio Vernillo, hanno attuato un decreto di sequestro preventivo nei confronti della parafarmacia. Il valore di quest’attività commerciale si stima attorno ai 400mila euro.

Gli stessi uomini della Guardia di Finanza di Giugliano hanno predisposto la consegna delle mascherine presso l’ospedale napoletano per le malattie infettive. I finanzieri hanno in tempi rapidi provveduto a portare nella struttura ospedaliera la fornitura di mascherine.

10mila mascherine sequestrate

Coronavirus, Guardia di Finanza impegnata in tutta Italia per scoprire speculazioni

Ma in questi giorni si rincorrono le notizie sulle indagini della Guardia di Finanza contro atti di speculazione. In Lombardia i finanzieri hanno requisito un quantitativo di mascherine. Che erano pronte per la vendita sul mercato in Svizzera.

Mentre a Roma la Guardia di Finanza ha scoperto una sartoria che produceva mascherine non a norma e contraffatte. Quindi inefficaci per proteggersi dal rischio del contagio da Coronavirus. Inoltre continuano i controlli su tutto il territorio nazionale per evitare truffe relative ai prezzi. Con aumenti sul costo dei dispositivi di protezione. In varie città si sono registrati casi di vendite di mascherine anche superiori a 20 euro al pezzo.

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