Sappiamo tutti che la mancanza di puntualità di alcune persone può poter disturbare la vita di chi li sta accanto.
Chi non ha mai avuto a che fare con un “ritardatario”?
Nel vostro gruppo di amici o all’interno della vostra famiglia, probabilmente ci sarà quella persona specializzata nel fare ritardo, in ogni occasione.
Indipendentemente dalla serietà dell’impegno, non si può mai contare sul fatto che quest’ultima arrivi in orario, vero?
A volte, a causa di questi ritardi, dobbiamo dover pensare anche alla nostra agenda e ai nostri impegni, affinché rimangano in orario, almeno loro.
La cosa curiosa è che le persone ritardatarie raramente riescono a dare una giustificazione plausibile per i loro ritardi.
Succede così che, dopo un po’, ci si inizia ad abituare a quella caratteristica pregnante della loro personalità, e non ci importa più dei loro ritardi o, semplicemente, smettiamo di invitarli ad uscire con noi o ad accompagnarci in varie occasioni e circostanze.
Che sia a causa di impegni personali o impegni professionali, poco importa: la mancanza di impegno sembra aver il suo prezzo!
Ed è esattamente questo il motivo per cui numerosi studi pubblicati alla Harvard Health Publishing stanno riuscendo a destare tanto scalpore, poiché sembrano rivelare come le persone che sono sempre in ritardo vivano una vita più lunga e di maggior successo, rispetto alla maggior parte di coloro che li circondano.
Ebbene si! Ma attenzione.
Lo studio in questione ci tiene a mettere in risalto come non sia tanto l’atto di “essere in ritardo” ad aiutare queste persone a vivere bene, ma quanto i tratti della personalità associati a questa abitudine.
Cerchiamo di capirne di più.
Pare che le persone soggette a ritardi tendino ad essere più tranquille e poco ossessionate da date e scadenze.
Insomma, prendono la vita con più leggerezza e quindi hanno meno probabilità di soffrire di depressione, ansia e persino ictus.
L’ottimismo di queste persone risulta essere un grande alleato per poter restare sempre in forma e in buona salute! Chi l’avrebbe detto eh?
Come risulta da suddetto studio: “L’ottimismo aiuta le persone a far fronte alla malattia e a recuperare le forze, in seguito ad un’operazione chirurgica.
Impressionante è l’impatto positivo che risulta avere sulla salute e sulla longevità in generale.
La ricerca afferma inoltre come una prospettiva ottimistica, in una fase precoce della vita, riesca a predire una migliore salute e più bassi tassi di mortalità, durante i periodi di follow-up di 15-40 anni “. – Harvard Health Publishing.
Tuttavia, i benefici non sono solo questi.
Un articolo nell’INC mostra i risultati di un altro studio che pare abbia dimostrato come i ritardatari, di solito, affrontino i loro problemi in un modo più pratico, dal momento che non dedicano molto tempo a concentrarsi su ciò che non è importante.
Questa loro facilità di risolvere i problemi può essere davvero molto utile a livello professionale, poichè può porre questi individui in una situazione di vantaggio rispetto ad altre persone che, magari, cercano di rispettare le scadenze e di essere sempre puntuali.
Cosa ne pensate dello studio appena esposto?
Siete d’accordo con i risultati? Fateci sapere le vostre opinioni a riguardo.