L’approvazione dell’aumento delle accise sul gasolio da parte del Senato ha sollevato un’ondata di polemiche.
Questa misura, motivata dal governo con la necessità di un “riallineamento” tra benzina e diesel per considerazioni ambientali, potrebbe avere un impatto significativo sui consumatori. L’idea di fondo è quella di destinare le risorse aggiuntive al trasporto pubblico locale (Tpl), ma molti si chiedono se il peso maggiore non finirà per gravare, ancora una volta, sugli automobilisti.
Secondo quanto riportato, l’aumento delle accise potrebbe oscillare tra 1 e 2 centesimi di euro al litro. Per molti, questa cifra può sembrare insignificante, ma le conseguenze reali raccontano un’altra storia. Il Codacons ha stimato che un incremento di appena 1 centesimo comporterebbe un aggravio di ben 245 milioni di euro l’anno per i proprietari di veicoli diesel.
Oggi, il 41,5% delle auto in Italia è alimentato a gasolio, una percentuale che traduce questa misura in un impatto capillare. Secondo i calcoli, con un pieno di 50 litri, un automobilista spenderà circa 0,61 euro in più solo per l’accisa, considerando anche l’IVA. Con un aumento di 2 centesimi, i costi annuali per i proprietari di auto diesel arriverebbero a sfiorare i 490 milioni di euro.
Come prevedibile, la misura ha suscitato un rdibattito acceso. Il Codacons ha definito l’aumento “una stangata per milioni di famiglie”, sottolineando che si tratta di un altro colpo per un settore già sotto pressione. Allo stesso tempo, le forze politiche di opposizione hanno colto l’occasione per attaccare il governo.
Il senatore Marco Croatti (M5S) non ha usato mezzi termini, descrivendo la decisione come una “mazzata per gli automobilisti” e accusando il governo di incoerenza: “Nel 2022 Giorgia Meloni prometteva l’abolizione delle accise, oggi aumenta quelle sul diesel”. Anche il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ha criticato duramente: “Prima negano di voler aumentare le tasse, poi colpiscono gli automobilisti e le imprese per racimolare risorse”.
Questa misura arriva in un momento già delicato per le famiglie italiane. Uno studio di Accenture ha rivelato che una famiglia su tre fatica a pagare le bollette, mentre i rincari energetici e i costi della vita continuano a salire. Aumentare il prezzo del diesel potrebbe avere un effetto domino, incidendo non solo sui privati, ma anche sui costi del trasporto merci, con possibili ripercussioni sui prezzi al consumo.
Mentre il governo giustifica il provvedimento con l’obiettivo di finanziare il trasporto pubblico locale, per molti italiani questa appare come l’ennesima “stangata” mascherata da riforma. L’opinione pubblica rimane divisa, ma una cosa è certa: le accise continuano a pesare sulle tasche degli italiani, rendendo ogni litro di carburante un lusso sempre più costoso.
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