Un omaggio sentito al re della moda italiana
La scomparsa di Giorgio Armani, avvenuta il 4 settembre all’età di 91 anni, ha scosso profondamente il mondo delle istituzioni e della cultura. Tra i tanti tributi, uno in particolare ha suscitato grande attenzione: quello della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha affidato al Corriere della Sera una lettera carica di emozione e significati profondi, sia personali che simbolici.
Nella sua riflessione, Meloni ha ripercorso il ruolo centrale che lo stile di Armani ha avuto in momenti cruciali della sua esistenza. Tra questi, ha voluto ricordare la giornata in cui ha prestato giuramento al Quirinale come Presidente del Consiglio, indossando un tailleur blu scuro firmato proprio dallo stilista milanese. Una scelta, ha spiegato, tutt’altro che casuale.
“Lo rifarei ancora”: quel completo come dichiarazione d’intenti
Nel suo messaggio, la premier ha chiarito che quel capo rappresentava molto più di un semplice indumento. Era un simbolo: della valorizzazione del Made in Italy, della ricerca della qualità, di una visione moderna ma radicata nell’identità nazionale. “Ripeterei quella scelta senza esitazioni”, ha dichiarato, sottolineando come l’abito fosse portatore di messaggi di dignità, orgoglio e autorevolezza.
Armani, l’eleganza che ha dato voce all’Italia nel mondo
Per Meloni, Giorgio Armani è stato l’espressione di un’Italia capace di brillare a livello internazionale, senza mai rinunciare alla propria autenticità. Lo ha descritto come un maestro che ha reso l’estetica italiana un linguaggio riconoscibile e ammirato in tutto il mondo, grazie a una perfetta combinazione tra classicismo e avanguardia.
La sobrietà, l’eleganza misurata e la raffinatezza delle sue creazioni hanno contribuito a trasformarlo in un’icona globale, emblema di una bellezza senza tempo e senza confini.
Lo stile come scelta di vita
Nella sua lettera, Meloni ha citato una frase cara ad Armani: “Lo stile è avere il coraggio delle proprie scelte, e anche quello di dire no. È questione di gusto e di cultura”. Parole che, secondo la premier, riflettono pienamente l’approccio del designer, per il quale la moda non era mai apparenza fine a sé stessa, ma espressione coerente di valori profondi.
Un’eredità che va oltre la passerella
Meloni ha infine voluto evidenziare come l’autenticità e la coerenza di Armani rappresentino una lezione universale. Il suo esempio, ha scritto, insegna a preferire la visione di lungo periodo al consenso effimero, a restare fedeli ai propri ideali anche a costo di sacrifici.
Un’eredità morale, quella dello stilista, destinata a ispirare ben oltre il settore della moda: un faro per un’Italia consapevole della propria identità e pronta a eccellere nel mondo grazie alla forza della cultura e della creatività.