La vicenda di Alessandro Impagnatiello, il barman condannato all’ergastolo per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano e del bimbo che aspettava, continua a scuotere l’opinione pubblica.
Stavolta è una lettera scritta dal carcere a riportare il suo nome sotto i riflettori. Il contenuto della missiva, inviato al programma La Zanzara di Radio24 tramite il fratello Omar, è un misto di scuse, riflessioni e accuse. Le parole di Impagnatiello, lette in diretta dal conduttore Giuseppe Cruciani, non hanno lasciato indifferenti, generando nuove polemiche.
In questa lunga lettera, Impagnatiello si rivolge direttamente alla sua vittima, Giulia Tramontano, definendola una presenza costante nei suoi pensieri. “Meravigliosa ragazza che eri, che sei e sarai. Dentro me non cesserai mai di splendere”, scrive il condannato, descrivendo il vuoto che dice di provare e il tormento per le sue azioni. “Mi manchi”, aggiunge, spiegando che ogni sera si rivolge idealmente a lei, in un dialogo che definisce privato.
Le sue parole sembrano un tentativo di mostrare pentimento, ma il tono delle sue riflessioni è stato duramente criticato, soprattutto dalla famiglia di Giulia, che non ha esitato a rispondere pubblicamente.
La lettera, però, non è solo un messaggio di scuse. Impagnatiello si lancia anche in un duro attacco contro i media e la magistratura, accusandoli di aver trasformato il caso in “un crudo teatro per la sola soddisfazione del pubblico da casa”.
Racconta le difficoltà affrontate dalla sua famiglia, che sarebbe stata “pedinata giorno e notte dai giornalisti”, e si scaglia contro la spettacolarizzazione del processo. Fa riferimento alle date strategiche delle udienze, accusando i giudici di averle fissate in momenti simbolici per attirare l’attenzione, come il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Vorrei essere l’ultimo caso mediatico, ma a quanto pare siete più interessati al guadagno”, conclude con amarezza, lanciando un’ulteriore frecciata ai media.
Le parole di Impagnatiello non hanno convinto la famiglia di Giulia. Poche ore dopo la pubblicazione della lettera, i genitori della giovane hanno postato su Instagram un’immagine eloquente: un topo accompagnato dalla scritta
“Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”
Una reazione che lascia poco spazio ai dubbi: la famiglia vede nella lettera dell’assassino di Giulia un ulteriore tentativo di manipolare l’opinione pubblica, piuttosto che un vero pentimento.
La lettera di Impagnatiello riapre ferite profonde e accende nuovamente i riflettori su una vicenda che ha sconvolto l’Italia. Le sue parole, che alternano apparente pentimento e critiche feroci, sembrano destinate ad alimentare ulteriori dibattiti sul rapporto tra giustizia, media e sensibilità delle famiglie coinvolte.
Nel frattempo, la memoria di Giulia Tramontano rimane al centro della discussione, come simbolo di una tragedia che il tempo fatica a lenire.
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