In questi giorni si è riproposta la tesi del Covid-19 scappato dal laboratorio di Wuhan, secondo le nuove accuse dell’editorialista Isabelle Lasserre sul quotidiano Le Figaro. In particolare, la giornalista si concentra sulla struttura dove si stavano studiando i Coronavirus. Oltre a rimarcare la cooperazione tra Francia e Cina. Su Le Figaro si mette sotto accusa il laboratorio P4 di Wuhan.
L’editorialista di Esteri, Isabelle Lasserre non dibatte della nascita del virus, ma della possibile fuga del virus dall’incriminato laboratorio per negligenza del personale addetto.
Con la sigla P4 si segnala il livello di biosicurezza che la struttura deve garantire. Per studiare i virus pericolosi. Ovvero privi di cura o di vaccino. Gli occhi degli americani erano puntati sulla struttura.
Perché non si rispettavano i livelli di sicurezza. Si temevano dunque dei pericoli. Perché Pechino non aveva la giusta conoscenza per creare un P4.
Isabelle Lasserre pone l’accento su un altro punto: nel laboratorio lavoravano non solo scienziati cinesi ma anche francesi. Per la cooperazione scientifica avviata per aiutare Pechino in una situazione delicata dal punto di vista sanitario.
Tale accordo risale ai tempi dell’esplosione della Sars in Cina nel 2003. Così il presidente Hu Jintao chiese collaborazione alla Francia guidata da Jacques Chirac e dal premier Jean-Jacques Raffarin.
Le due nazioni crearono un’intesa nella lotta alle malattie emergenti con l’apertura di un laboratorio P4. Per lo studio di virus di classe 4: la più alta per grado di pericolosità.
Isabelle Lasserre fa riferimento all’accordo tra Chirac e Hu Jintao che prevedeva la costruzione di laboratori a Wuhan. Con finanziamenti cinesi e tecnologia ed esperti francesi. Già all’epoca in Francia molti scienziati temevano che il P4 sarebbe diventato un laboratorio per armi batteriologiche.
Il laboratorio di Wuhan fu ultimato nel 2015, e circa 50 ricercatori francesi che operavano sul campo non ritornarono in patria.
Nella sua denuncia su Le Figaro, Isabelle Lasserre sospetta che gli esperti siano stati “trattenuti” a Wuhan. Mentre Parigi non aveva più la gestione del laboratorio P4.
Tanti dubbi e sospetti alimentano l’ipotesi sulla fuga del Coronavirus dal laboratorio. Tra le varie tesi si è sentito parlare di vendita delle cavie di laboratorio al mercato wet da parte dei ricercatori. Ma anche di mancato rispetto delle procedure di sicurezza.
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