Jane Alexander, attrice e doppiatrice, ha commosso il pubblico raccontando un aspetto inedito e doloroso della sua vita. Ospite a Verissimo, ha presentato il suo libro intitolato “Jane”, in cui esplora i momenti più intimi e difficili della sua esistenza.
Tra i capitoli più toccanti, quello dedicato alla sorella Tanya Claire, morta a soli 42 anni di tumore al seno dopo aver rifiutato le cure, convinta da una setta che sarebbe stata guarita dagli alieni.
Jane ha raccontato quanto fosse difficile comprendere le scelte di Tanya Claire. “Io ero arrabbiata, non la riconoscevo più”, ha confessato. La sorella, una donna intelligente, era caduta nella rete di una setta che prometteva guarigioni miracolose tramite presunte entità extraterrestri.
Jane ha ammesso di sentirsi in colpa per non aver fatto di più: “Se avessi parlato, forse oggi sarebbe ancora qui”. Tanya, infatti, aveva chiesto a Jane di mantenere il silenzio sulla sua malattia, assicurandole di non avere nulla di grave.
L’attrice ha descritto il capitolo sulla sorella come il più difficile da scrivere:
Jane ha spiegato che avrebbe voluto infiltrarsi nella setta per capire cosa stesse realmente accadendo, ma fu sconsigliata da tutti per la pericolosità della situazione. La perdita di Tanya ha segnato profondamente la sua vita, rendendo ancora più importante per Jane il ruolo della famiglia e degli affetti.
Jane Alexander non si è limitata a parlare della sorella, ma ha condiviso anche il dolore per la perdita del padre, Nick Alexander. “È stato il mio primo grande amore”, ha detto l’attrice, ricordando la sua scelta di non sottoporsi all’accanimento terapeutico. Dopo la morte del marito, anche la madre di Jane decise di cambiare vita, trasferendosi in un luogo più tranquillo e vivendo in solitudine.
Nonostante i traumi, Jane ha trovato la forza di andare avanti grazie agli affetti. “Mio figlio Damiano è la mia gioia più grande”, ha detto, parlando del giovane di 21 anni che considera una persona straordinaria. Anche il compagno Gianmarco, con cui è legata da otto anni, ha un ruolo fondamentale nella sua felicità. “Mi fa ridere, mi fa sentire amata”, ha confessato Jane, augurandosi di imparare a volersi più bene per rendere la vita più semplice a chi le sta vicino.
Con “Jane”, l’attrice si apre completamente, mostrando le sue vulnerabilità e le sue forze. Scrivere è stato per lei un percorso catartico: “Ho aperto cassetti chiusi per anni, non è stato facile”, ha ammesso. Il libro non è solo un’opera autobiografica, ma un messaggio di speranza per chi lotta con i propri fantasmi. Jane Alexander, nonostante tutto, continua a guardare avanti con coraggio e amore.
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