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“È reato, chiediamo provvedimenti”: la consigliera comunale di Jesi usa la bandiera di Salò come ventaglio e scoppia la bufera

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Bufera al Comune di Jesi dopo quello che è accaduto nelle ultime ore. Durante la riunione di una delle Commissioni del Comune di Jesi, fatta via Zoom, la consigliera del partito che amministra la città ha utilizzato il simbolo della RSI come ventaglio.

Sono stati proprio i cittadini di Jesi, videocollegati, a fare notare che Chiara Ceraci della lista civica “Jesiamo” stava utilizzando come ventaglio un cartoncino raffigurante i simboli della Repubblica Sociale Italiana. In bella vista l’aquila con il fascio littorio, emblema di quella che fu la triste e tragica fine degli uomini di Mussolini.

La diretta interessata, la Consigliera Cercaci, ha cercato di rimediare alla gaffe dicendo che per il grande caldo aveva utilizzato la prima cosa capitatale tra le mani. Ma la presa di posizione del Capogruppo del principale partito di opposizione della città di Jesi, “Jesi in Comune” ha diramato una nota molto dura.

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Consigliera Jesi

Jesi: il partito di opposizione della città chiede provvedimenti

Si legge nel comunicato :“Simbolo del regime esistito tra il 1943 e il 1945, voluto dalla Germania di Hitler e governato da Benito Mussolini è una chiara provocazione dell’estrema destra”, dichiara la nota. Non ci stupisce l’atteggiamento della consigliera Cercaci, che era già andata in brodo di giuggiole per la scritta fascista all’anagrafe cittadina, ma in quella maggioranza che si è sempre vantata di non avere colore politico non c’è davvero nessuno che ha un rigurgito democratico? ”

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Così la cittadina marchigiana di Jesi salita alla ribalta in questi giorni per essere la città natale di Roberto Mancini, Ct della nazionale, si trova al centro di uno scandalo molto grave. “Adesso chiediamo provvedimenti, prosegue la nota a firma Cingolani, per un atteggiamento che comporta reato ma soprattutto chiediamo che i singoli consiglieri delle false liste civiche di maggioranza di Jesi chiariscano alla città da che parte stanno”.

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