Joe Bastianich, noto musicista ed imprenditore, ha mostrato molta solidarietà nei confronti del popolo ucraino, volendo agire anche in concreto per accogliere i profughi. Il conflitto russo-ucraino continua, per cui non si può certamente restare indifferenti di fronte a tanta sofferenza. Bastianich ha confessato di essere figlio di esuli istriani costretti ad emigrare in America, per cui é molto empatico rispetto ai migranti ucraini, riuscendo ad immedesimarsi nel loro dolore.
L’imprenditore ha avuto la possibilità di unirsi ad una troupe di Le Iene in partenza per l’Ucraina. La sua esperienza é stata molto interessante, ma anche estremamente toccante. ”Era il primo giorno di guerra, non c’era nulla e nessuno ad aspettare le file di persone in fuga. Né tende di accoglienza, né volontari. Solo privati che offrivano soccorso. Mi hanno colpito i volti delle persone, donne e bambini senza uomini, la paura, lo spaesamento…”, ha raccontato Bastianich.
Joe ha rivissuto l’esperienza dei suoi nonni, emigrati dall’Istria in America, dopo essere stati nei campi di accoglienza. Ecco perchè oggi l’imprenditore non riesce a non immedesimarsi nel dolore del popolo ucraino. ”Anche mio nonno non poté andare via, scappò solo mia nonna con i figli, senza quasi nulla. Avevano una casa, un lavoro e hanno dovuto fare le valigie e partire per sempre.”, ha ricordato Joe Bastianich, non senza una punta di commozione.
Joe Bastianich si é reso disponibile ad accogliere i rifugiati nella tenuta di famiglia, in Friuli, compiendo un gesto nobile per offrire ”una nuova opportunità di vita” agli ucraini che decideranno di fermarsi stabilmente in Italia. ”Sì, ho dato la disponibilità ad accogliere due nuclei familiari, siamo pronti. Abbiamo avviato la candidatura con la Regione Friuli Venezia Giulia e aspettiamo da un momento all’altro che ci contattino.”, ha rivelato Joe.
Quest’ultimo ha parlato anche della sua esperienza personale, del fatto di ”sentirsi sempre fuori posto, in difetto, meno degli altri”, condizione psicologica derivante dal fatto di essere figlio e nipote di immigrati. Ecco perchè oggi l’imprenditore vuole prodigarsi attivamente affinchè nessuno viva la sua stessa, dolorosa, esperienza. Tuttavia, Bastianich ha affermato anche che proprio la sua debolezza si é trasformata nel suo punto di forza: ”Poi é diventato un vantaggio, mi ha strutturato. É stata la spinta a fare sempre più degli altri e alla fine mi ha fatto realizzare la vita che volevo.”.
L’imprenditore si é immedesimato in quegli ucraini costretti a ”lasciare la vita certa e sicura per l’ignoto, per l’incerto, arrivando in Paesi nuovi di cui non conoscono la lingua…”, ma si augura, con ottimismo, che possano ”andare avanti ed evolvere” , proprio com’é successo a lui. ”In Italia c’é possibilità non solo di accogliere, ma di far restare le persone che arrivano…”, ha precisato Bastianich, sottolineando la necessità non solo di accogliere gli immigrati, ma anche di far sì che possano integrarsi. A detta di Joe, dovrebbero sfruttarsi soprattutto le case vuote, in campagna o nei piccoli centri urbani, in un’ottica di ripopolamento. Di sicuro Joe ha dato un grande esempio di generosità che dovremmo seguire tutti.
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