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José Mujica: “Il Coronavirus ci ricorda che non siamo i padroni del mondo”

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“La peggiore solitudine è quella che abbiamo dentro, è tempo di meditare.

Parla con quello che è dentro di te, è tempo di pensare un po’, guardare fuori il cielo da una finestra o quanto meno immaginarlo”.

Così José Alberto Mujica, detto Pepe, ha detto in tempi di coronavirus in una lunga intervista concessa alla rete spagnola La Sexta.

Ambizione ed egoismo sono il male che, oggi più che mai, crea solitudine. L’incapacità, prosegue Pepe, “di capire che non siamo i padroni assoluti del mondo”.

Mujica, che è stato Presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015, è una di quelle persone che sembrano venute fuori da un romanzo.

Guerrigliero, poi contadino, Pepe divenne famoso sulle cronache dei social per donare il 90% del suo stipendio e per volere, ostinatamente, non cambiare la sua vecchia autovettura.

José Alberto Mujica sul Coronavirus
José Alberto Mujica, ex Presidente dell’ Uruguay

Un vecchio Maggiolino che alcuni amici gli regalarono alla fine degli anni ottanta, e che Mujica conserva alla perfezione!

Mujica con la sua aria bonaria da saggio 85enne torna a puntare l’indice contro i problemi che affliggono l’umanità.

La distribuzione della ricchezza, l’emergenza ecologica, che definisce una forma di olocausto, l’incapacità della politica a dare risposte forti anche all’emergenza del Covid.

“I governi hanno sottovalutato le difficoltà… Credevano che fosse una cosa per i cinesi e, ora, è una cosa per tutti”,  dice Pepe nell’intervista.

“I risultati ottenuti dal governo cinese, prosegue Mujica, sono stati possibili, perché sono in grado di pensare e agire

collettivamente, una nozione che manca in Occidente perché è sempre più focalizzato su individualismo dilagante”.

Pepe, discendente di antenati baschi e di mamma ligure, non è personaggio molto incline a nascondere il suo pensiero.

“Dobbiamo combattere l’egoismo che abbiamo radicato dentro” prosegue, “perché la peggior solitudine è dentro di noi”. 

Un invito alla lettura: 

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