Una lettera, parole scritte da un’ insegnante in pensione sulla scia di esperienze vissute in prima persona, sta facendo letteralmente il giro del mondo.
Perché lo sfogo di questa professoressa americana ha messo sotto la lente quello che riguarda il futuro e la preparazione dei giovani di oggi. La posta in gioco, come spiegato in questa lettera, è proprio il futuro dei nostri figli.
Oggi il sistema scolastico americano, secondo le ultime statistiche OCSE, occupa la 26^ posizione su 72 Paesi. Un posto che non si addice ad uno Stato che ambisce ad essere un modello scolastico e formativo.
“Come insegnante in pensione sono stufa di sentire il parere di chi non conosce il sistema educativo delle scuole pubbliche.
Gli insegnanti non sono il problema, i genitori, invece, lo sono!
Ho visto studenti venire a scuola con abiti ben più costosi di quelli dell’insegnante, ma senza matite o fogli per prendere appunti.
Ed i loro genitori si assicurano che questi ragazzi facciano diligentemente i loro compiti?
Si assicurano che i loro figli abbiano nei confronti della scuola l’atteggiamento che si dovrebbe avere?
Se solo facessero un attento esame di coscienza si accorgerebbero che quando le scuole falliscono la loro missione il problema non è solo della scuola.
Un insegnante non può fare l’insegnante e il genitore.
Sino a che i genitori non svolgono il loro compito non è ammissibile lanciare le pietre contro la scuola pubblica”.
Le riflessioni contenute nella lettera dell’insegnante americana colgono sicuramente il problema. Se solo guardiamo a quanto accade quotidianamente in diverse scuole italiane non possiamo che convenire.
Genitori che minacciano o, addirittura, aggrediscono insegnanti.
Ragazzi che si permettono atteggiamenti violenti e di disprezzo nei confronti di chi, per ruolo, dovrebbe insegnare loro le basi per il loro avvenire.
Il lavoro di un insegnante non è quello che, spesso, osservato dall’esterno, può apparire. Perché la scuola sia un momento importante nella vita dei ragazzi occorre collaborazione e partecipazione anche da parte dei genitori.
Senza questa condivisione il compito di un insegnante rischia di essere nullo, e non si può, quindi, addossare a queste figure tutta la responsabilità.
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