Le dichiarazioni della senatrice Lavinia Mennuni sulla maternità hanno suscitato reazioni social contrastanti, infiammando il dibattito sul ruolo della donna nella società. La senatrice di Fratelli d’Italia ha sollevato un’onda di reazioni con le sue parole nel corso dell’intervento televisivo a Coffee Break su La7, nel corso del quale ha affermato che le donne non dovrebbero dimenticare che la maternità è una missione fondamentale, definendo l’importanza culturale di questa aspirazione, enfatizzando l’importanza di supportare istituzioni e associazioni per rendere la maternità un obiettivo desiderabile per le giovani generazioni.
“Mi ricordo un elemento che mi veniva ripetuto dalla mia mamma. Mi diceva: ‘Ricordati ogni aspirazione tu abbia – io a 12 anni volevo fare politica – ti devi ricordare sempre che hai l’opportunità di fare ciò che vuoi ma non devi mai dimenticare che la tua prima aspirazione dev’essere quella di essere mamma a tua volta’” – queste le parole della Mennuni che hanno scatenato un acceso dibattito sui social, con molte critiche volte a questa visione tradizionalista della maternità.
Proseguendo il suo intervento la politica ha detto: “Allora secondo me questa è una cosa che noi donne della mia generazione, di 46-47 anni, dobbiamo ricordare alle nostre figlie, sennò il rischio che si ingenera è che in nome di questa realizzazione professionale – che io auspico e che trovo che sia giusto che la donna abbia una preparazione e poi uomini e donne insieme riescono a fare cose straordinarie, e io mai sono stata per il femminismo separatista – ci si dimentichi che esiste la necessità, la missione, vogliamo chiamarla così? Perché io la trovo una cosa bella, di mettere al mondo dei bambini che saranno futuri cittadini, futuri italiani. E qui c’è l’approccio culturale”.
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Le reazioni, per la maggior parte negative del web contro la politica, che ha definito la maternità come una “missione” per ogni donna, sono state del tipo: “La maternità tornerà ad essere cool in questa Italietta, quando i nidi saranno gratuiti tutti e per tutti, quando gli stipendi saranno finalmente adeguati al costo della vita, quando sarà introdotto un congedo di paternità obbligatorio di lunghezza pari al congedo di maternità (visto che siamo contro il femminismo separatista,
allora facciamola esercitare agli uomini questa paternità o conta solo lo sperma?) e quando finalmente le donne saranno libere di scegliere se e quando diventare madri. Ho un figlio e per questa compagine di governo non è abbastanza e se non avessi una nonna disponibile non saprei letteralmente come ca**o fare a gestire mio figlio. Bestemmio anch’io ad ascoltare certe scempiaggini”.
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