Advertisement

Lina Wertmüller, indimenticabile protagonista del cinema italiano, si è spenta a 93 anni

Advertisement

Lina Wertmüller, regista, sceneggiatrice, autrice di teatro e tassello fondamentale nel panorama del cinema italiano, si è spenta a Roma all’età di 93 anni. L’artista è stata la prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista per il film ”Pasqualino Settebellezze” nel 1972. Oltre a ciò, Lina Wertmüller ha ricevuto anche un premio onorario alla carriera.

Nata il 14 agosto 1928 da una nobile famiglia svizzera, ha saputo ben presto farsi strada nel vasto scenario del cinema italiano con le pellicole: ”Mimì metallurgico ferito nell’onore, ”Travolti da un insolito destino…”, ”Pasqualino Settebellezze”. Ha ricevuto l’Oscar alla carriera all’età di 91 anni ed è stata sceneggiatrice anche per Salerno e Zeffirelli.

Lina Wertmüller ha collaborato con altri grandi registi come Fellini, Garinei e Giovannini. La svolta nella carriera della regista si è avuta con l’affermarsi del duo composto da Mariangela Melato e Giancarlo Giannini perché proprio in quel momento è emersa la meravigliosa vena ironica dell’autrice, riversata sulla descrizione dei problemi delle classi sociali.

Lina Wertmuller ci lasciati-

Lina Wertmüller ci ha lasciati: è morta a Roma all’età di 93 anni

Lina Wertmüller ha avuto una carriera lunga e brillante, prima di spegnersi a Roma all’età di 93 anni. Sarebbe impossibile annoverare tutti i suoi numerosi successi, ma la si ricorda, in particolare, per essere stata la prima donna candidata all’Oscar per il film ”Pasqualino Settebellezze”, nell’anno 1972. Ha ricevuto, inoltre, un Oscar alla carriera nel 2020 a 91 anni.

”Pasqualino Settebellezze” è stato nominato a ben tre Oscar, rappresentando un vero e proprio successo internazionale, anche per via delle particolarità che hanno caratterizzato il protagonista, mai scontato, sempre profondo e tutt’altro che eccentrico.

Come non menzionare, poi, un film un voga negli anni 60: ”Gianburrasca”, diretto magistralmente proprio dalla Wertmüller. Ci si chiede se la regista abbia incontrato delle difficoltà nel farsi strada nel panorama del cinema di quegli anni, in quanto donna, ma la sua risposta è sempre stata: ”Me ne sono infischiata, sono andata dritta per la mia strada”. Tra gli svariati film attribuiti a Lina Wertmüller va ricordato il significativo e profondo ”Io speriamo che me la cavo” con la magistrale interpretazione di Paolo Villaggio. Infine, va ricordato che l’abile regista che oggi, purtroppo ci ha lasciati, ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria napoletana.

 

CONDIVIDI ☞